(Adnkronos) – La crocieristica a livello globale sta vivendo una fase di grande trasformazione verso modelli di business focalizzati sulla sostenibilità ambientale, socialmente responsabili e attenti a costruire un rapporto di integrazione e interazione culturale ed esperienziale con le comunità locali. Venezia è all’avanguardia di questa trasformazione da quando, lo scorso anno, il Decreto Legge 103/21 ha introdotto misure specificatamente dedicate alla salvaguardia di Venezia e della sua Laguna, con l’interdizione per “navi bianche” del passaggio attraverso il Canale della Giudecca e con la nomina da parte del Governo del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale lagunare quale Commissario straordinario per le crociere, affinché accompagnasse quest’evoluzione con interventi infrastrutturali, accessori e manutentivi puntuali e tempestivi.
Nel periodo novembre 2021-novembre 2022 l’attività commissariale ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti dalla legge, portando all’individuazione, all’adeguamento e alla messa in esercizio di accosti temporanei per le navi di stazza maggiore a Porto Marghera (banchine Liguria e Lombardia), favorendo il dual use del terminal ro-ro di Fusina, lavorando con i terminalisti del porto commerciale per identificare modalità operative che fossero al contempo totalmente sicure per i passeggeri e il meno intrusive possibile per i traffici cargo e collaborando con la Prefettura e con tutte le forze dell’ordine competenti per la pianificazione e gestione in sicurezza degli accosti delle navi. Allo stesso tempo, si è avviata una sperimentazione per navi di piccola taglia che hanno scalato per la prima volta e con grade successo al porto di Chioggia. Tutto ciò ha garantito nel corso del 2022 oltre 200 toccate di navi da crociera nel sistema portuale lagunare e il transito di circa 240mila passeggeri.
Il tema della sostenibilità ambientale è al centro del progetto Channeling the Green deal for Venice, un studio innovativo relativo all’accessibilità nautica lungo il canale di ingresso principale alle infrastrutture portuali: lo studio, che rientra tra le attività propedeutiche alla realizzazione del nuovo modello di crocieristica (ma non solo), è stato affidato al Danish Hydraulic Institute e consentirà di individuare le azioni da intraprendere per migliorare la navigabilità delle principali arterie portuali, il canale Malamocco-Marghera in primis, avendo cura di minimizzare l’impatto sull’ambiente e allo stesso tempo innalzando le condizioni di sicurezza della navigazione lungo i canali.
Venezia, sottolinea il Commissario Straordinario Fulvio Lino Di Blasio, “deve rimanere l’homeport crocieristico di riferimento dell’Adriatico e uno dei maggiori porti turistici del Mediterraneo, dalla cui ripartenza dipende il mantenimento delle eccellenze del settore crocieristico anche in altri importanti scali adriatici. Per conseguire questo obiettivo, accanto alla realizzazione delle opere indicate dal Governo di qui al 2026 – innanzitutto la stazione passeggeri a Porto Marghera sita sulla sponda nord del Canale Nord e i relativi due accosti – stiamo lavorando, sempre con la massima attenzione all’eccezionale contesto ambientale in cui ci troviamo, per valorizzare la Marittima e per riposizionare lo scalo clodiense in sinergia con quello veneziano”.
“È un percorso lungo e pianificato nel dettaglio che ci vede impegnati in una condivisione costante degli obiettivi e delle azioni da intraprendere con tutte le istituzioni coinvolte – Governo nazionale, Regione del Veneto, Prefettura, Comune di Venezia e Comune di Chioggia e i loro Sindaci, Capitanerie di porto, Forze dell’ordine, Polizia di frontiera, Vigili del Fuoco, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche, Ulss 3, Usmaf – e con Venezia Terminal Passeggeri, società concessionaria del terminal crocieristico, agenti marittimi, gli altri terminal coinvolti, i servizi tecnico nautici e in generale con tutta la comunità portuale. Già l’anno prossimo potremo consegnare il primo accosto temporaneo sul Canale Nord e avviare importanti progetti d’intervento per il miglioramento dell’accessibilità nautica. Secondo i nostri calcoli, proseguendo sulla strada prefissata dal cronoprogramma e con la piena operatività di tutti gli accosti, entro il 2027 potremo arrivare a una capienza tale da ospitare 1 milione di crocieristi, il 90% dei quali in modalità homeport”, sottolinea Di Blasio.
Il Direttore Marittimo del Veneto, Amm. Isp. Piero Pellizzari ha evidenziato come lo studio Channeling sarà posto alla base dell’analisi del rischio, quale supporto delle valutazioni dell’Autorità Marittima in ordine all’accessibilità nautica in sicurezza nei canali marittimi portuali. I dati che deriveranno dallo studio saranno utilizzati per un eventuale aggiornamento delle attuali ordinanze in vigore, considerata l’esigenza di garantire la maggior fruibilità possibile del porto nell’arco delle 24 ore ad ogni tipologia di nave, anche quale elemento di mitigazione degli effetti causati dell’attivazione del sistema MoSE.
Nel ringraziare il Presidente e Commissario Straordinario Fulvio Lino Di Blasio, il Presidente e Ad di Venezia Terminal Passeggeri Fabrizio Spagna ha sottolineato “è indubbio che il decreto 103/2021 abbia avuto degli evidenti impatti sia economici che operativi sul business di Vtp, che vanno in ogni caso considerati se si vuole oggi parlare del futuro della crocieristica a Venezia. Un futuro indissolubilmente legato dunque alla realizzazione e alla disponibilità delle infrastrutture per gli approdi diffusi a Marghera, Fusina e Chioggia, nonché ad una piena accessibilità nautica dello scalo”.
Dal punto di vista del traffico e dei numeri, rileva, “non sarà un ritorno al passato, replicando un modello crocieristico che ha fatto il suo tempo, ma abbiamo l’opportunità di delinearne uno nuovo improntato sulla sostenibilità e l’integrazione perfetta con il territorio, che sia ancora una volta di esempio per tutto il mondo. Una nuova formula che sia compatibile con la città e il territorio. Compatibile significa rispettosa dell’ambiente e del paesaggio e anche rispettosa del lavoro, della professionalità delle persone che hanno reso unica Venezia come primo home port del Mediterraneo e che possa contribuire alla crescita del territorio con un’economia capace di generare un turismo di qualità”.
In questo contesto, sottolinea, “è cruciale che il nuovo assetto della crocieristica assicuri l’ormeggio delle navi in home port superando la cosiddetta ‘modalità Redentore’ e sia compatibile con la città grazie a nuovi modelli di sviluppo che siano appunto sinergici con l’offerta turistica non solo di Venezia ma dell’intero territorio regionale. Assieme alla struttura commissariale e con il supporto del Governo abbiamo l’obiettivo di fare sistema e collaborare per avere una visione comune sul come ricostruire l’offerta crocieristica per Venezia e quindi l’offerta che Vtp può offrire alle compagnie per poter “organizzare” al meglio la loro presenza e il loro ritorno a Venezia”.