Napoli campione d’Italia, lo scudetto di oggi come i trionfi di Maradona

(Adnkronos) – La soddisfazione è enorme per tutto l’ambiente, che si gode questo momento indimenticabile e strameritato per quanto fatto vedere durante l’anno. I tifosi partenopei saranno sicuramente felici, ma in questa stagione c’erano diversi segnali che potevano incoraggiare gli azzurri a puntare al titolo: tra il Napoli 86/87 e quello attuale ci sono molte ‘coincidenze’ che potevano far presagire il ritorno al titolo della società campana oltre ad altre curiosità che legano gli scudetti di Maradona a quello di Osimhen. Analizzando, per esempio, il percorso dei due presidenti: Corrado Ferlaino rilevò il club nel 1969 ed aspettò 18 anni per portare il Napoli alla conquista del primo scudetto. Anche l’attuale patron Aurelio De Laurentiis, curiosamente, ha atteso 18 stagioni di presidenza per vincere il suo primo titolo nazionale, avendo acquisito il Napoli nel 2004.  

Anche tra i due allenatori ci sono attinenze particolari: all’epoca il tecnico era Ottavio Bianchi, al secondo anno alla guida degli azzurri dopo aver concluso il suo primo campionato in terza posizione. Luciano Spalletti, attuale mister, è al suo secondo anno dopo aver chiuso la stagione 21/22 con il terzo posto in graduatoria. Nelle due annate, inoltre, il Napoli ha sempre perso la prima gara dopo la sosta natalizia. Nel 1986/87 il Napoli perse 3-1 a Firenze il 4 gennaio. In questa stagione invece, la squadra di Spalletti è uscita sconfitta dalla sfida di Milano contro l’Inter per 1-0. Questa statistica è condivisa anche con il secondo scudetto azzurro: nell’annata 1989/90 il Napoli perse in casa della Lazio per 3-0 dopo la sosta di Natale, era il 30 dicembre. 

Rimanendo sempre all’interno del calcio italiano, un altro sincronismo inusuale riguarda la Cremonese: tornata in Serie A quest’anno, ha avuto un cammino importante in Coppa Italia, eliminando proprio il Napoli e la Roma prima di arrendersi contro la Fiorentina in semifinale. Anche nel 1987 la Cremonese fu protagonista della Coppa nazionale, arrivando proprio in semifinale eliminando l’Inter ai quarti ed uscendo nella doppia sfida con l’Atalanta, che poi perderà la finalissima proprio contro il Napoli.  

Inoltre, tra le tante concomitanze tra le due annate magiche per il capoluogo campano, ce n’è una che riguarda il calcio internazionale e in particolare l’Argentina: nel 1987 Maradona, giocatore iconico della sua generazione, trascinava l’Albiceleste alla conquista del suo 2° mondiale il 29 giugno in Messico contro la Germania Ovest, pochi mesi prima del trionfo in Serie A con il Napoli. Quest’anno, pochi mesi fa, l’Argentina tornava sul tetto del mondo per la terza volta trascinata da uno dei simboli del calcio moderno, Lionel Messi, in finale contro la Francia lo scorso 18 dicembre, antipasto dello scudetto conquistato da Osimhen e compagni. 

Un’altra coincidenza sfiorata avrebbe potuto riguardare la 32esima giornata: il primo match-point scudetto di questa stagione il Napoli l’ha avuto il 30 aprile in casa contro la Salernitana, impattando però 1-1 grazie allo strepitoso gol del granata Dia. Se il Napoli avesse vinto e festeggiato lo scudetto, lo avrebbe fatto quasi esattamente 36 anni dopo il primo titolo, festeggiato da Maradona e compagni il 29 aprile 1987 a Firenze.  

Uscendo dal terreno sportivo, un dato curioso riguarda il Festival di Sanremo e, in particolare, il suo conduttore Amadeus: nelle ultime edizioni, spesso e volentieri il calcio ha fatto una apparizione. Nel 2020 era stato Cristiano Ronaldo, allora in forza alla Juventus, a regalare al direttore artistico la maglietta bianconera con cui avrebbe festeggiato il titolo pochi mesi dopo. Nel 2022 il cantante Sangiovanni aveva “costretto” Ama ad indossare una sciarpa del Milan, che poi vincerà lo scudetto. Quest’anno, infine, è stato il giovane attore di “Resta con Me” Mario Di Leva a donare al presentatore la maglia azzurra, continuando la tradizione che sta legando ancora una volta Amadeus e la squadra che vince il campionato. Corsi e ricorsi storici che possono far sorridere ancora di più un popolo, quello napoletano, che si gode il ritorno al successo 33 anni dopo l’ultima volta. 

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