Morte Prigozhin, intelligence Usa: ipotesi bomba su aereo

(Adnkronos) – Una bomba o meno probabilmente un missile ha provocato lo schianto dell’aereo su cui viaggiava Evgheny Prigozhin, che il 23 agosto è deceduto – con altre 9 persone tra membri della Wagner e equipaggio – nella regione russa di Tver. La morte del capo dei mercenari della Wagner è ancora un punto interrogativo: la dinamica della vicenda è al centro di un’inchiesta avviata in Russia e, ovviamente, attira l’attenzione delle intelligence occidentali, a cominciare da quella statunitense. Gli esperti Usa sono ancora nelle prime fase di valutazioni di quello che potrebbe essere successo al jet. 

L’intelligence ha indicazioni che un missile terra-aria lanciato da un sistema di difesa aerea russo o aria-aria lanciato da un caccia russo potrebbe aver abbattuto il jet Embraer, hanno detto alla Cnn tre diversi fonti. L’intelligence ha fatto sapere che si stanno comunque valutando una serie di opzioni, tra cui quella di una bomba a bordo, a cui fanno riferimento anche i media russi. In ogni caso non si prende in considerazione l’ipotesi incidente: si parte dal presupposto che si sia verificato l’abbattimento deliberato dell’aereo per uccidere Prigozhin. 

Il Pentagono ritiene che Prigozhin sia rimasto ucciso nello schianto, secondo il portavoce del dipartimento della Difesa, Patrick Ryder: “Non entrerò nel dettaglio di come raccogliamo le informazioni, ma la nostra valutazione iniziale, basata su una serie di fattori, è che probabilmente è stato ucciso”. Poi il portavoce chiarisce che il Pentagono “non ha alcuna informazione che indichi al momento” che l’aereo è stato abbattuto da un missile terra-aria. 

La pista dell’esplosione a bordo è quella indicata anche dal New York Times sulla base di informazioni e fornite da funzionari americani ed europei a condizione di anonimato. “L’esplosione potrebbe essere stata causata da una bomba o da un altro ordigno piazzato sull’aereo, anche se sono allo studio anche altre teorie, come il carburante contaminato”, hanno detto i funzionari. Secondo loro, sarebbe stato il presidente russo Vladimir Putin a ordinare la distruzione dell’aereo nel tentativo di uccidere Prigozhin. 

Putin, intanto, rompe il silenzio dopo 24 ore e, nel ruolo di difensore della verità, assicura “un’indagine piena e fino in fondo”, confermando di fatto la morte di Prigozhin con un messaggio di condoglianze. “Se personale della Wagner era a bordo, e i dati preliminari lo indicano, vorrei dire che si tratta di persone che hanno dato un grande contributo alla nostra causa comune, che è quella di combattere il regime neo nazista in Ucraina. Lo ricordiamo, lo sappiamo e non lo dimenticheremo mai”, dice il presidente russo parlando di una “tragedia” ed esprimendo “sincere condoglianze alle famiglie delle vittime”. 

“Conoscevo Prigozhin da molto tempo, dall’inizio degli anni Novanta. Era un uomo segnato da un destino difficile e ha commesso gravi errori nella sua vita (Video). Si è sforzato di ottenere i risultati di cui aveva bisogno per se, e quando gliene ho chiesto conto, per la causa comune, come negli ultimi mesi”, ha sottolineato Putin. 

“Aveva talento come persona e come imprenditore. Lavorava non solo nel nostro Paese, lavorava, con risultati anche all’estero, in particolare in Africa. Era coinvolto con il petrolio, il gas, i metalli e le pietre preziose. Per quel che ne so, era tornato giusto ieri all’Africa, ove aveva incontrato diversi funzionari”. 

“Ma quello che è stabilito – come mi ha detto il capo della Commissione inquirente questa mattina – è che una inchiesta è già stata aperta sulla tragedia aerea. E sarà portata a termine pienamente e portata a conclusione. E su questo non ci sono dubbi. Vediamo cosa diranno gli inquirenti nel prossimo futuro e ora, sono in corso gli esami tecnici, degli esperti, genetici. Ci vorrà del tempo”. 

 

 

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