Morte della piccola Diana, i risultati dell’autopsia

(Adnkronos) – E’ terminata l’autopsia sulla piccola Diana, la bimba di 16 mesi lasciata morire di stenti nella casa di via Parea, nella periferia Est di Milano, dove la madre Alessia Pifferi l’ha lasciata sola per sei giorni. Dall’esame, iniziato verso le 8 di mattina, non è emersa un’evidente causa della morte della piccola. I medici legali si sono riservati di dare una risposta solo all’esito di ulteriori accertamenti, in particolare esami radiologici e tossicologici. Attesi nei prossimi giorni anche gli esami sulla boccetta di En, sul biberon e sul beccuccio, che dovranno chiarire se la bimba abbia ingerito l’ansiolitico. Un’eventualità, questa, che andrebbe a incidere sul quadro accusatorio, aprendo all’ipotesi della premeditazione.  

Alessia Pifferi, in carcere a San Vittore da giovedì scorso con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato nell’ipotesi dell’omissione, è sorvegliata a vista, nonostante non abbia mostrato segni di alterazione psicofisica. Il solido quadro probatorio potrebbe portare il pm, Francesco De Tommasi, a richiedere il rito immediato per la 37enne, a cui numerosi cittadini, per lo più madri di bambini della stessa età di Diana, augurano – nelle e-mail che continuano a spedire in procura – di ricevere la “pena più severa in assoluto, l’ergastolo a vita senza sconti”. Richieste dettate dal turbamento generato nell’opinione pubblica dalla morte per stenti della bimba di 16 mesi. Ancora ignoto il suo padre biologico: Alessia Pifferi non ha fornito agli inquirenti alcuna indicazione per rintracciarlo. Qualche indizio potrebbe arrivare dagli esami sul telefono cellulare della donna, di cui è stato disposto il sequestro.  

 

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