Migranti, niente accordo in Ue. Meloni: “Problema strutturale”

(Adnkronos) – “Sono molto soddisfatta dei risultati di questo Consiglio europeo”. E’ quanto ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del summit, sottolineando come “le questioni centrali che l’Italia ha posto in questi mesi” siano “oggi una realtà: parlo di immigrazione e di concentrare l’attenzione europea sulla dimensione esterna, questione che era impensabile fino a qualche mese fa e che oggi è sostanzialmente condivisa da tutti”.  

“Continuiamo a lavorare perché si possa finalmente affrontare questo tema” dell’immigrazione “in maniera strutturale” e non “scaricando il problema sul proprio vicino. Per questo, per me, la questione del Patto di immigrazione e asilo è secondaria in questo dibattito”. “Io non chiedo i ricollocamenti, non sono la mia priorità. Io chiedo, insieme, di fermare l’immigrazione illegale a monte e di farlo con un partenariato strategico con i paesi africani, che è utile anche per l’Africa”, ha proseguito. 

“L’unico modo per affrontare la questione immigrazione tutti insieme è lavorare sulla dimensione esterna ed è su questo che noi siamo riusciti a imprimere una svolta totale in questo dibattito”, afferma la premier Giorgia Meloni al termine del Consiglio europeo. “Comprendo la posizione di Polonia e Ungheria, che in questo caso è diversa dalla nostra” ma “il punto è che quello su cui stiamo lavorando noi, quindi, la dimensione esterna, coinvolge tutti i paesi del Consiglio. Su questo c’è un consenso unanime a 27”, ha proseguito Meloni. 

“Non sono delusa dall’atteggiamento di Polonia e Ungheria. Non sono mai delusa da chi difende i propri interessi nazionali” aggiunge a proposito della battaglia condotta da Varsavia e Budapest contro la solidarietà obbligatoria. La scelta di Polonia e Ungheria non riguarda quella che è la mia priorità in tema di immigrazione, cioè la dimensione esterna, riguarda la dimensione interna, cioè il Patto di immigrazione e asilo”. 

Giorgia Meloni ha tentato di mediare con i premier di Polonia e Ungheria, Mateusz Morawiecki e Viktor Orban, per arrivare a un’intesa sulle conclusioni in materia di migrazioni, ma il tentativo non è andato a buon fine. “Il suo debriefing – riferisce una fonte Ue – è stato molto breve: ha detto ‘ho tentato di raggiungere un accordo, ma non c’è accordo. L’unica opzione è quella indicata, adottare conclusioni della presidenza’” del Consiglio Europeo, e non conclusioni del Consiglio Europeo, che impegnano tutti i 27.
 

“Sono molto contenta del consenso che siamo riusciti ad avere da parte di tutto il Consiglio su come stiamo affrontando il rapporto con la Tunisia” spiega. “Nelle conclusioni c’è scritto che quello che noi stiamo facendo con la Tunisia può essere un modello” nel rapporto tra Unione europea e paesi del Nord Africa, ha aggiunto la presidente del Consiglio. 

In tema di competitività, l’Italia aveva chiesto “pari condizioni anche per i Paesi che hanno minore spazio fiscale, vale a dire piena flessibilità nell’utilizzo dei fondi esistenti. Oggi nelle proposte della Commissione questo elemento è molto presente. Ricordo che per l’Italia vuol dire, tra fondi di coesione e Pnrr, circa 300 miliardi di euro che possono essere meglio spesi e concentrati sulle priorità”. 

“Viene finalmente citata in un documento del Consiglio europeo la questione della demografia. Sapete che la questione demografica, della natalità, è una questione sulla quale noi ci siamo molto concentrati” rileva la premier.  

 

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