Migranti, Musumeci: “L’Italia non può essere lasciata sola”

(Adnkronos) – “Non si può restare insensibili a questo flusso che ha fatto del Mediterraneo un cimitero senza croci”. Lo afferma il ministro del Sud e del Mare Nello Musumeci. “Non è possibile che gli Stati dell’Ue si girino dall’altra parte e si permettano di accusare l’Italia di essere insensibile. La Francia ha ricollocato poco più di un centinaio di migranti eppure alza la voce. L’Italia, solo in questo anno, ne ha dovuti accogliere novantamila”. “Quello che è accaduto al porto di Catania nei giorni scorsi, dove le forze dell’ordine hanno saputo applicare secondo le linee del governo il criterio della umanità e della fermezza al tempo stesso -aggiunge Musumeci durante la trasmissione ‘Il Punto’ in onda domani sera sull’emittente televisiva Telecolor- è accaduto in altri porti del sud Europa. Ma, lo ribadisco, l’Italia non può essere lasciata sola”.  

“Se tutti i Paesi europei con regole precise facessero il loro lavoro – aggiunge Musumeci- sono convinto che il flusso dei migranti sarebbe regolare e i trafficanti di carne umana finirebbero nell’unico luogo in cui meritano di finire che è il carcere”. 

“Il problema della migrazione, che può essere una risorsa se gestito in un contesto di legalità, non può essere affidato a un solo Stato membro”. “Se una persona sta annegando va soccorsa sempre e in qualunque luogo. Il problema si pone subito dopo il soccorso. Questa persona -aggiunge Musumeci durante la trasmissione ‘Il Punto’ in onda domani sera sull’emittente siciliana Telecolor- quale sorte avrà? Chi dovrà farsene carico? E’ un tema che abbiamo posto all’Ue. Le persone soccorse in mare dalle Ong -osserva- non dovrebbero mai arrivare in quel punto del Canale di Sicilia perché non dovrebbero mai partire alimentando la politica dei trafficanti di carne umana”. Per l’ex Governatore della Sicilia, infine “è sul sud Africa che bisogna intervenire e lì che l’Europa deve creare le condizioni affinché i profughi vengano sottratti al mercato dei trafficanti”. 

 

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