(Adnkronos) – “Sono molto felice che i carabinieri abbiano raggiunto questo risultato così importante. I Ros erano un reparto istituito da mio padre, e sono i carabinieri che hanno preso Matteo Messina Denaro, quindi è un grande orgoglio: in qualche modo c’è anche una rivalsa per tutto quello che tante persone hanno dovuto sopportare per causa sua”. Così Rita Dalla Chiesa commenta, in un’intervista con l’Adnkronos, l’arresto di Matteo Messina Denaro dopo trent’anni di latitanza.
“Il mio grazie va al comandante generale, ai Ros, alle forze dell’ordine e a Piantedosi -dice ancora la parlamentare, figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa- Siamo tutti dalla parte dei carabinieri e della popolazione che applaudiva”. Il pensiero corre a suo padre: “L’hanno portato nella caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa e poi l’hanno trasferito in carcere. Non lo so perché, ma secondo me c’è molto di mio padre dietro. Anche se lui non c’è più continua ad esserci. Questo lo penso non solo da figlia, ma anche da cittadina che ha vissuto un certo periodo”, dice la Dalla Chiesa.
“Anche questo cambio di governo può essere servito -osserva la deputata di Forza Italia- Una presa di posizione forte come si è sentita in questo periodo ha fatto in modo probabilmente che si arrivasse dove non si era arrivati in 30 anni”. Una gioia che però, sottolinea Rita Dalla Chiesa, da domani lascerà spazio a una serie di interrogativi inevitabili. “Vorrei sapere ad esempio chi l’ha protetto, chi l’ha nascosto, chi ha deciso di tradirlo, di squarciare questo velo per cui i carabinieri erano mesi che lavoravano. Perché per 30 anni non siamo riusciti a capire dove fosse? -si domanda- Io non credo che fosse così nascosto, io credo che sia stato semplicemente molto protetto. Parliamo di posti dove non cade un sasso senza che tutti lo sappiano, quindi io credo che tutti sapessero però stavano zitti per paura”.
Infine, un monito che Dalla Chiesa affida all’Adnkronos: “Vorrei che la cattura di Matteo Messina Denaro riportasse l’accento su una questione importante, e cioè che sul tema della mafia non ci devono essere divisioni politiche -scandisce- Non abbiamo bisogno che la mafia sia divisiva in politica. Già leggo dei commenti poco piacevoli, cerchiamo di non dividerci su temi fondamentali della società italiana”, conclude la deputata di Forza Italia.