Messina Denaro, il generale Angelosanto e l’obiettivo di una vita

(Adnkronos) – Chi ha avuto modo di parlare con il generale Pasquale Angelosanto dell’azione quotidiana del Ros può immaginare quale sia, oggi, la soddisfazione del Comandante per l’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro. Non solo per il Raggruppamento, non solo per se stesso, soprattutto per la missione interpretata come un impegno totalizzante al servizio del Paese. Ha sempre avuto una concezione della lotta alle mafie molto più ampia di una questione solo ‘militare’. Perché le mafie sono oggi soprattutto infiltrazione economica, potere, e non solo armi e latitanza. Ma quel nome, l’ultimo boss della Cosa Nostra tradizionale, era qualcosa che andava oltre la battaglia quotidiana, era l’obiettivo di una vita.  

Ho intervistato il generale Angelosanto, nella sede del Ros, più di un anno fa, per Fortune Italia. Un lunga conversazione, appassionata, focalizzata sulla relazione stretta tra criminalità organizzata, tessuto produttivo e politica. Mafie, ‘Ndrangheta in particolare, e imprese.  

Angelosanto in quella occasione ha parlato della Mafia, e delle mafie, come di un nemico da conoscere a fondo, da studiare nelle sue mutazioni, aggiornando continuamente le strategie, le tattiche, gli strumenti per colpirla. Ha raccontato le infiltrazioni mafiose nell’economia e nel mondo delle imprese ricostruendo i legami, raccontando singoli aneddoti che più di ogni altra analisi restituiscono uno scenario fatto di collusioni, di complicità, di contiguità fra malavita organizzata e mondo legale.  

Nel corso dell’intervista, più volte, ho fatto cenno alla caccia a Matteo Messina Denaro. Avevo avuto qualche informazione, non confermata, di alcuni tentativi di cattura non andati a buon fine. A ogni tentativo, l’espressione di Angelosanto cambiava. Non mi ha detto una parola, ovviamente, che potesse in qualche modo essere ricondotta a quelle operazioni. Ma quando siamo passati a parlare della nascita del Ros, dell’arresto di Totò Riina, e di un cerchio che prima o poi si sarebbe dovuto chiudere con l’arresto di Messina Denaro, Angelosanto si è più volte soffermato sulla necessità di aggiornare continuamente le modalità per lottare contro le mafie senza però dimenticare mai gli obiettivi di una vita. E oggi, insieme ai suoi uomini, ne ha raggiunto uno, il più importante. (di Fabio Insenga) 

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