Mes, una partita infinita e tutta politica: cos’è e a cosa servirebbe

(Adnkronos) – Quella sul Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, è una partita infinita e tutta politica. Giocata su più tavoli, in Italia e in Europa, e con le fila dei sostenitori e quelle dei detrattori a geometria variabile. Prima il governo giallo-verde, il Conte I, ha scavato una trincea profonda, sulla linea ‘no al Mes’. Il governo giallo-rosso, il Conte II, ha sostanzialmente preso tempo per non rendere evidente la spaccatura tra Cinquestelle, sempre contrari, e il resto della coalizione. Ma ha comunque firmato la riforma. Il governo Draghi si è espresso per la ratifica del Mes, annunciando in Parlamento l’intenzione di presentare il disegno di legge per la ratifica del trattato, ma non ha fatto in tempo a farlo. Anche perché con i tassi più bassi l’opzione, diventata meno conveniente rispetto a quando non si è scelto di non prendere 36 mld a condizioni vantaggiose, è passata di moda. Poi si è atteso l’esito della Corte Costituzionale tedesca, arrivato solo una settimana fa con il via libera alla ratifica.  

Il governo Meloni, ora, ha rimesso la questione alla volontà del Parlamento, con le parole di ieri del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che hanno descritto “una istituzione in crisi e per il momento in cerca di una vocazione”. Quando era all’opposizione Fratelli d’Italia affermava la necessità di “respingere con tutte le forze” l’ennesimo tentativo di riforma di un Trattato che “non fa gli interessi dell’Italia”. Secondo una parte dell’opposizione, dal Pd al Terzo Polo e +Europa, ma sempre con l’esclusione del Movimento Cinquestelle, la ratifica è indispensabile. “Dire No al Mes significa andare contro l’interesse degli italiani. E chiunque abbia a che vedere con la sanità sa che i soldi del Mes sanitario servono come il pane. Sì al Mes, subito”, la sintesi di Matteo Renzi.  

Per capire quale siano le ragioni che dividono e scompongono l’arco costituzionale sul Mes, di fatto con una saldatura Lega-FdI-Cinquestelle e la posizione più articolata di Forza Italia, è necessario tornare all’origine della questione: cos’è il Mes e a cosa servirebbe. Il Meccanismo europeo di stabilità (MES – European Stability Mechanism, ESM) è stato istituito mediante un trattato intergovernativo, al di fuori del quadro giuridico della UE, nel 2012. La sua funzione fondamentale è concedere, sotto precise condizioni, assistenza finanziaria ai paesi membri che, pur avendo un debito pubblico sostenibile, trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato. All’inizio della pandemia di Covid-19, all’interno del Mes è stato creato uno strumento per sostenere le spese sanitarie dei Paesi ma non è stato ancora utilizzato. 

A gennaio 2021 gli stati membri, inclusa l’Italia con il governo Conte II in carica, hanno firmato la revisione del trattato. La modifica più sostanziale, pensando alla convenienza dei singoli Stati, consiste negli accorgimenti tecnici per rendere più appetibili le linee di credito precauzionali a cui uno Stato può accedere se, in grave difficoltà economica, vuole evitare di finire a rischio di speculazioni finanziarie sui mercati. Perché possa funzionare però serve la ratifica di tutti. E, a questo punto, manca solo l’Italia. (di Fabio Insenga) 

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