(Adnkronos) – “Alla fine del piano nel 2030 la nostra azienda sarà grande il doppio rispetto al 2021. Alla fine dello scorso anno l’Ebitda era di 1,4 miliardi di euro e sarà del 2,6 miliardi al 2030”. Lo ha detto l’ad di A2A, Renato Mazzoncini, in conferenza stampa per presentare l’aggiornamento del piano strategico al 2030. “Continuiamo con la nostra politica dei dividendi, che prevede una crescita del 3% l’anno”.
La tassa sugli extraprofitti per le imprese dell’energia “su di noi ha un impatto marginale e nel bilancio del 2022 dovrebbe essere di qualche decina di milioni di euro”. Ora “bisogna capire l’approccio della Ue, che sembra indicare gli extraprofitti per le aziende che estraggono idrocarburi ed escludere quelle che lo acquistano per trasformarlo in energia elettrica. Non riteniamo che ci sarà un impatto significativo sul nostro piano. In ogni caso la pagheremo e faremo la nostra parte”, ha aggiunto.
Nei primi nove mesi del 2022 “siamo a cinque volte i rateizzi concessi ai clienti finali rispetto allo stesso periodo del 2021 e otto volte rispetto a quelli del 2019”. “Abbiamo aiutato i nostri clienti -ha spiegato- ma ci troviamo con milioni di euro sottratti agli investimenti”.
“Abbiamo presentato un piano prudente adeguato alla situazione difficile che stiamo vivendo che non accoglie l’entusiasmo di alcuni investitori. Alcuni nostri azionisti sono piccoli risparmiatori che hanno il titolo da anni altri sono i grandi fondi americani che guardano al rendimento immediato. Noi abbiamo una visione di prospettiva e l’andamento del titolo non ci preoccupa”, ha aggiunto.
“Abbiamo impianti che entrano in esercizio e acquisizioni che dispiegano la loro forza il prossimo anno. E questo vale circa 120 milioni di euro. Ci aspettiamo nel 2023 un Ebitda non inferiore a 1,6 miliardi di euro. Si conferma la crescita e siamo allineati o sopra il piano”.