(Adnkronos) – Ammontano a poco meno di 18,5 milioni di euro le risorse che sono state ripartite dal ministero dell’Interno, con decreto del 28 ottobre 2022, tra 25 Comuni commissariati a seguito di scioglimento per fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso. Trasferimenti, questi, che si vanno a sommare ai 5 milioni già assegnati il 1° luglio scorso (per un totale di 23,5 milioni) e che serviranno a finanziare la realizzazione e manutenzione di opere pubbliche in questi enti, che contano complessivamente oltre 560mila abitanti.
Sono alcuni dei dati emersi da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali (Csel), per Adnkronos, basata su dati del Viminale, che ha messo in evidenza come dal 2018 ad oggi lo Stato abbia investito poco meno di 94 milioni di euro per finanziare la realizzazione e manutenzione di opere pubbliche in questi enti le cui amministrazioni sono ‘deragliate’, sotto la spinta del condizionamento mafioso, e che stanno attualmente cercando di tornare in carreggiata, grazie all’operato delle commissioni straordinarie.
In termini assoluti, l’importo più alto, 1.752.226 euro, è stato destinato a Foggia, l’amministrazione più popolosa tra quelle sciolte per fenomeni di infiltrazione o condizionamento di tipo mafioso. Se si guarda ai dati procapite, però, i cittadini che beneficeranno in maniera più sensibile di investimenti pubblici sul proprio territorio sono quelli dei piccoli comuni. Questo non a caso, sottolinea Csel, perché i criteri di riparto del fondo tendono a privilegiare proprio i comuni al di sotto dei 15mila abitanti.
Così, la cifra più alta, in termini procapite, è andata agli abitanti di Portigliona, in provincia di Reggio Calabria, cui sono stati destinati oltre 407mila euro a fronte di poco più di mille abitanti. Un rapporto di 375 euro ad abitante, contro i 12 euro ad abitante di Foggia (147mila abitanti), Castellammare di Stabia (63mila abitanti) e Marano di Napoli (57mila abitanti).
Il fondo in questione, istituito dalla Finanziaria del 2017, conta ordinariamente su una dotazione pari a 5 milioni di euro annui, ma di fatto questi stanziamenti sono stati più che triplicati negli anni attraverso decreti ad hoc che hanno reindirizzato verso questa finalità risorse eccedenti provenienti da altri capitoli di spesa del ministero dell’Interno.
Nello specifico, ai 5 milioni di euro ordinari, sono stati aggiunti 14,7 milioni nel 2019, 17,6 milioni nel 2020, 18,6 milioni nel 2021 e, appunto, 18,5 milioni di euro nell’anno corrente.