Made in Italy, Valentini: “Dobbiamo proteggere i brevetti italiani”

(Adnkronos) – “In Italia, fortunatamente, abbiamo un ecosistema dell’innovazione popolato da numerosi giovani innovatori. Il nostro paese si è dotato di una disciplina organica diretta alla crescita e allo sviluppo delle imprese innovative. Abbiamo oltre 14.000 startup in Italia, il 7% delle quali è stato creato da giovani innovatori. Tuttavia, l’innovazione richiede risorse di investimento, ed è compito delle istituzioni avviare percorsi di costante rinnovamento e promuovere l’innovazione tecnologica come leva fondamentale per la crescita”. A dirlo Valentino Valentini, viceministro al ministero delle Imprese e del Made in Italy, in un messaggio di ringraziamento all’Associazione nazionale giovani innovatori, in occasione dello Young Innovators Business Forum presso la sede della Borsa di Milano a Palazzo Mezzanotte. 

“Il governo – ha assicurato – ha operato e continuerà ad operare interventi a favore dei giovani innovatori. Citiamo ad esempio gli esoneri di pagamento delle imposte nei confronti delle camere di commercio per le startup innovative, l’accesso gratuito e semplificato al fondo di garanzia per le pmi, l’introduzione del Fondo nazionale innovazione e le deroghe alla disciplina societaria ordinaria per le startup”. 

“Il Ministero delle Imprese del Made in Italy – ha sottolineato – considera l’innovazione come la massima espressione del Made in Italy 4.0 e 5.0. Tra le nostre misure, vorrei mettere in evidenza Smart & Start, un incentivo che sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative di piccole dimensioni ad alto contenuto tecnologico. Questo stimola una cultura imprenditoriale legata all’economia digitale, valorizzando i risultati della ricerca e incoraggiando il rientro dei cervelli dall’estero. Desidero citare anche il Decreto Legge Made in Italy, che punta a rafforzare tutte le nostre filiere promuovendo le eccellenze del nostro territorio in coerenza con i principi della sostenibilità e della transizione digitale. Inoltre, non basta solo saper innovare, è importante anche proteggere l’innovazione e trasformare idee innovative in nuove realtà di business attraverso la registrazione dei brevetti. Nel 2022, le aziende e gli inventori italiani hanno depositato presso l’Ufficio europeo dei brevetti 4.864 domande, quasi un record rispetto alle 4.920 domande del 2021. Questo è un buon punto di partenza, ma il mio auspicio è che supereremo le 5.000 domande e lavoreremo insieme per tradurre l’eccellenza scientifica e l’ingegnosità italiana in valore economico, riuscendo a eguagliare, se non superare, i nostri colleghi europei”. 

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