M5S, Conte: “Rimasti rivoluzionari, altrimenti non sarei stato cacciato da Chigi”

(Adnkronos) – “Siamo rimasti rivoluzionari se no non sarei stato cacciato da Palazzo Chigi”. Così il leader M5S Giuseppe Conte al Forum in Masseria, intervistato da Bruno Vespa. Aprendo il colloquio il presidente pentastellato aveva esordito: “Ho accettato di venire qui da lei perché non potevo permettere fosse consegnata ai posteri una visione edulcorata del Paese”. 

“Per il modo di fare politica dei 5 Stelle, il tema non è trovare compromessi in un incontro di vertice. A noi interessando i progetti e la direzione di marcia”, ha poi aggiunto, rispondendo a una domanda su una possibile vicinanza con i dem e la loro segretaria: “Con Schlein vedo maggiore determinazione nel Pd verso il salario minimo legale dove noi siamo attestando da tempo. Vedo che si sta smarcando dal Pd renziano del Jobs Act. Io sono ben contento se c’è un percorso per un obiettivo condiviso. Ma va preso anche atto che sulla guerra non vedo svolte. Ci sono ancora dissonanze”.  

Per quanto riguarda “i ritardi sul Pnrr, sono oggettivi. Il controllo della Corte dei conti non ritardava era solo un ausilio, io da premier sarei stato ben felice di averlo. La terza rata non è ancora arrivata”, ha detto ancora il pentastellato. 

“Io ho lanciato un appello: sediamoci attorno a un tavolo. Questo non è il piano di Conte nè il piano di Meloni ma il piano di rilancio di questo Paese” e invece ci stiamo lanciando “verso una prospettiva disastrosa”. I “ritardi sono oggettivi e non si comprende l’arroganza del governo che non vuole neppure accettare un confronto e neanche si è degnato di darci una risposta”.  

 

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