M5S, Conte a Palermo: selfie e “grazie per reddito di cittadinanza”

(Adnkronos) – Giuseppe Conte oggi nel quartiere Zen di Palermo per incontrare le persone e ascoltare le storie di alcuni percettori di reddito di cittadinanza. Per il leader del M5S strette di mano, selfie, abbracci e una sola comune richiesta: mantenere il reddito di cittadinanza perché “qui lavoro non ce n’è”. Conte arriva intorno alle 11.30, ha incontrato i giornalisti e poi fa una passeggiata per il mercato di via Einaudi, nel quartiere alla periferia nord di Palermo. Si ferma in alcune bancarelle, lo fermano i cittadini.  

“Qui abbiamo tutti votato per lei – gli dice una signora – come mai ha vinto la Meloni?”. Diverse pause per selfie e strette di mano, poi l’ex premier entra in un giardino (pieno di spazzatura) e sale su un palchetto improvvisato. Parla di reddito di cittadinanza, di “misure inique” del governo e ascolta le storie di alcuni percettori del reddito di cittadinanza venuti qui per incontrarlo. In tanti lo ringraziano per aver istituito il reddito di cittadinanza, esprimono le loro preoccupazioni per le nuove misure prospettate dal governo e c’è anche chi avanza una soluzione: “Dobbiamo tornare a votare”. 

“Lo Zen è uno dei quartieri più difficili di Palermo, la “periferia” per antonomasia, uno dei tanti luoghi di Italia dove la fragilità sociale ha messo radici. Oggi ho visitato il mercato che vive tra questi palazzi, incontrando tanti cittadini che mi hanno raccontato il loro disagio. Persone che si spaccano la schiena per 12 ore al giorno per un salario da fame per poter mettere a tavola un pasto per i propri figli. Persone nei cui occhi brilla la luce della dignità e del riscatto, cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza per rilanciare la propria vita, non certo per accomodarsi su un divano”, dice Conte. “Sono donne e uomini che non intendiamo abbandonare, che intendiamo difendere dallle scelte di questo Governo, ben attento a tutelare i privilegiati e sordo alla voce di chi è in difficoltà – aggiunge – Non molliamo di un centimetro”. 

 

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