Leone di Nablus e primula rossa, chi era il leader delle Brigate Martiri di al-Aqsa

(Adnkronos) – ”Il Leone di Nablus”. Era soprannominato così Ibrahim Nabulsi, il leader delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa ucciso questa mattina in scontri con i soldati israeliani che hanno fatto irruzione nella sua casa di Nablus, in Cisgiordania. Capo dell’ala militare di Fatah, considerata dagli Stati Uniti e dall’Unione europea un’organizzazione terroristica, Nabulsi era scappato più volte al tentativo israeliano di arrestarlo tanto da guadagnarsi il titolo di ”primula rossa palestinese”. A febbraio si credeva stato ucciso dalle Forze della difesa israeliana insieme ad altri tre miliziani della sua cellula terroristica, ma poi si è scoperto che era ancora vivo. L’ultima volta il 23 luglio, quando è riuscito a fuggire mentre le forze israeliane si avvicinavano al suo nascondiglio vicino alla kasbah di Nablus. Dopo il danno, la beffa: Nabulsi è stato visto al funerale di due terroristi uccisi nell’operazione, incitando alla resistenza e prendendosi gioco delle autorità israeliane. 

“E’ riuscito a scappare due volte dall’Idf, ma sarà sicuramente ucciso”, aveva detto in quell’occasione Yoni Ben-Menachem, ricercatrice senior del Jerusalem Center for Public Affairs (Jcpa), aggiungendo che ”non ha scampo”. E Amir Avivi, ceo e fondatore dell’Israel Defense and Security Forum, aveva chiarito che sarebbe spettato a Nabulsi decidere se morire in battaglia o farsi catturare. ”Se spara alle nostre forze, loro risponderanno. E’ così che funziona. E’ chiaro che alla fine l’Idf lo troverà”, aveva detto. 

Ed è stato proprio così, Nabulsi alla fine ha deciso di morire. Lo dimostra il messaggio audio diffuso attraverso i social media proprio prima di essere colpito a morte dalle forze israeliane. “Vi amo tutti amici miei, ora morirò da martire. Vi chiedo di non abbandonare mai le vostre armi, di prendervi cura della nostra patria dopo di me. Amo mia madre, pregate per me”, ha detto il leader terrorista nella registrazione. La sua morte arriva dopo l’operazione israeliana Breaking Dawn, lanciata venerdì contro obiettivi della Jihad Islamica nella Striscia di Gaza e terminata venerdì con un cessate il fuoco mediato dall’Egitto. 

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