La moglie di Zelensky: “La pace? Dipende da quanti aiuti ci daranno gli altri Paesi”

(Adnkronos) – “Quando tornerà la pace? Anche io vorrei saperlo. Ogni giorno, noi tutti pensiamo solo a questo. Dipende da quanti aiuti ci danno gli altri Paesi”. A dirlo è la moglie del presidente dell’Ucraina Olena Zelenska, durante la registrazione di ‘Porta a Porta’ che andrà in onda stasera. la first lady ucraina ha ripercorso la prima notte dei bombardamenti: “La notte del 24 febbraio ha messo una croce sopra la nostra vita di pace. La parola choc è sicuramente quella che caratterizza al meglio le mie emozioni”, ha spiegato. “Stavamo dormendo nei nostri letti tranquilli, quando abbiamo sentito le prime esplosioni. Non ricordo il primo pensiero, ma erano sicuramente i pensieri più drammatici della mia vita. Mio marito mi ha detto solo una parola: ‘è iniziato'”. 

Appena è scoppiato il conflitto, “ho chiesto a mio marito cosa dovevo fare con i nostri bambini e lui ha detto: ‘vi telefonerò’. In questo momento però, non sto pensando non solo ai miei figli ma a tutti i bambini dell’Ucraina perché non c’è un posto che sia sicuro al 100%”, ha rivelato la first lady. “Non vorrei essere al posto dei bambini ai quali è stato tolta la gioventù e l’infanzia -ha aggiunto la moglie di Zelensky- I bambini vivono e vedono tutto, e hanno la stessa paura degli adulti. Si mettono a letto con la speranza di svegliarsi la mattina”. E sui suoi due bambini, una femmina di 17 anni è uno di 9, la first lady ucraina ha rivelato: “I miei figli hanno un atteggiamento diverso, lei è femmina e lui è maschio, il piccolo è preso dai discorsi delle armi, parla di come lui diventerà un giorno il primo difensore dell’Ucraina, lui è più militarizzato, lei si dedica più ai sogni”. Nell’intervista, spazio anche ad una fotografia familiare: “In famiglia, io e mio marito abbiamo un rapporto alla pari, mentre con i bambini lui è una specie di plastilina, i bambini ne fanno ciò che vogliono”. 

“Se ho avuto paura di morire? Qualsiasi persona ha paura di morire. Io ho sempre guardato con sospetto le persone che non hanno paura di morire, se non ne hai paura non hai paura nemmeno della morte degli altri. Questa è la differenza tra noi e i russi: per noi ogni vita è preziosa”, ha spiegato Olena Zelenska rispondendo alle domande di Bruno Vespa. “Loro sono molto più numerosi – ha detto Zelenska- ma il nostro spirito è molto più forte”. La first lady ha poi rivelato che lei è il marito hanno ricevuto moltissime proposte di andare via dal Paese dina dall’inizio dello scoppio del conflitto. “Ci sono state proposte di andare all’estero fin dai primi giorni, molti colleghi e amici ci hanno offerto il loro aiuto, di ospitarci -ha spiegato- Ma mi sento più tranquilla qui, non mi sono mai pentita di non essere andata all’estero”. Neanche il presidente ucraino ha mai voluto la sua famiglia all’estero. “Mio marito non ce lo ha mai proposto perché sapeva che non avrei mai accettato. Lui non si sarebbe mai spostato e sapeva che io devo dargli il mio sostegno”, ha spiegato. 

Il momento peggiore “per me forse è stato quando ho capito che potevo non rivedere più i mei cari. Ho avuto un momento di debolezza e ho pianto, poi ho capito che dovevo resistere”, ha affermato Olena Zelenska. “La prima e l’ultima cosa che facciamo tutti noi ucraini è quella di guardare le notizie – ha aggiunto- L’attesa nel sapere che possono essere colpiti centri residenziali, palazzi, è terribile, abbiamo paura di metterci a dormire e non svegliarci più”. La cosa più importante che possono fare le persone negli altri Paesi “è non stancarsi di questa guerra -ha scandito la first lady ucraina- Perché Bucha e Mariupol possono verificarsi in altri paesi. Vorrei ringraziare molto gli italiani che hanno accolto così tanti ucraini nella propria terra e sono così ospitali. Grazie per esserci così vicini, lo sentiamo davvero”. 

Nel corso dell’intervista, Olena Zelenska ha lanciato l’allarme per i bambini ucraini rapiti dai russi. “I russi stanno rubando i nostri bambini, hanno cambiato la loro legislazione per poter permettere alle loro famiglie di adottare più facilmente i bambini ucraini. Per noi questo è un crimine, e cerchiamo di parlarne in tutte le sedi”, ha detto. 

E sul sostegno della Nato e dei Paesi occidentali, incalzata dalle domande del conduttore, la moglie di Zelensky ha osservato: “Io vorrei credere che sia non tanto per sempre, ma che sia una cosa forte oggi. Noi per qualche mese abbiamo chiesto di chiudere il cielo sopra l’Ucraina per non vedere morire i bambini ucraini e purtroppo questo non è stato fatto. Non è necessario che sia ‘sempre’: meglio, potentemente e oggi”.  

(di Ilaria Floris) 

 

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