(Adnkronos) – Prima Nuova Delhi, per rilanciare i rapporti bilaterali con l’India dopo quasi un decennio di gelo dovuto (soprattutto) al caso marò; poi Abu Dhabi, per ricucire con un altro partner strategico, gli Emirati Arabi, dopo gli strascichi della vicenda Alitalia-Etihad. Sarà una trasferta impegnativa quella di Giorgia Meloni, attesa domani nella capitale indiana e il 3 marzo nel Golfo Perisco per una serie di importanti incontri. I riflettori sono puntati in primo luogo sul bilaterale con il premier indiano Narendra Modi. L’arrivo della premier a Nuova Delhi è previsto alle 9.20 locali del 2 marzo (3.50 italiane), mentre nel centro della città è già possibile vedere i primi cartelloni di benvenuto per Meloni, insieme ai tricolori uniti alla bandiera indiana ai lati delle strade che portano all’India Gate, il monumento alla memoria dei soldati dell’India Britannica caduti nella prima guerra mondiale e nella terza guerra anglo-afgana.
Alle 10 (5.30 italiane) la presidente del Consiglio parteciperà alla cerimonia di accoglienza al Rashtrapati Bhavan, residenza ufficiale del presidente dell’India. La visita proseguirà alle 10.30 (6 italiane), quando Meloni deporrà una corona di fiori al Raj Ghat, memoriale dedicato al Mahatma Gandhi. Il faccia a faccia con Modi avrà luogo alle 11.55 (7.25 italiane) presso la Hyderabad House: all’incontro seguiranno dichiarazioni congiunte dei due leader. Alle 17.45 (13.05 italiane) è prevista invece la visita di cortesia alla Presidente della Repubblica indiana, Droupadi Murmu, sempre al Rashtrapati Bhavan.
Sarà il settore della difesa uno dei temi caldi al centro dei colloqui tra Meloni e Modi. Nel corso della visita sarà annunciato un patto bilaterale di cooperazione in materia di sicurezza e difesa tra i due paesi: un accordo che potrebbe rappresentare il primo tassello di una collaborazione tra Roma e Nuova Delhi nel co-sviluppo e nella co-produzione di piattaforme militari. Tra Italia e India la cooperazione nel settore difesa “è in forte ripresa” e la sottoscrizione di un accordo “consentirà di facilitare lo sviluppo di partenariati industriali, scambi di informazioni e corsi di formazione fra Forze Armate”, sottolineano fonti della Presidenza del Consiglio in vista dell’arrivo a Nuova Delhi della premier. Il Gruppo Leonardo, revocata la sospensione, “sta rilanciando le proprie attività”; “significativi” sono gli interessi di Fincantieri ed Elettronica. Delhi inoltre si posiziona fra i primi importatori per questo settore.
La missione indiana di Meloni si concluderà alle 18.30 (14 italiane), quando la premier all’Hotel Taj Palace prenderà parte all’inaugurazione del Raisina Dialogue, la più importante conferenza indiana sulla geopolitica, di cui la leader di Fratelli d’Italia sarà il principale relatore. Il ‘format’ coinvolge Capi di Stato, ministri e funzionari del governo locale, a cui si uniscono imprenditori, esponenti dei media e del mondo accademico. La conferenza è ospitata dalla Observer Research Foundation in collaborazione con il Ministero degli Esteri indiano. Ad accompagnare la premier nel corso della visita ci sarà anche il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il quale presiederà assieme al ministro indiano del Commercio e dell’Industria Piyush Goyal una tavola rotonda d’affari.
La missione di Meloni servirà a dare nuova linfa alla partnership tra Italia e India, che proprio quest’anno festeggiano i 75 anni di relazioni diplomatiche. Un rapporto messo a dura prova negli ultimi tempi dalla spinosa vicenda dei marò italiani, conclusasi con l’intervento del Tribunale internazionale che ha dato ragione a Roma. “Le incomprensioni tra i due paesi sono state superate soprattutto con l’avvento del governo Modi, che ha rimesso la vicenda sul piano giusto, quello internazionale”, ha commentato con l’Adnkronos Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e parlamentare di Fdi, alla vigilia dell’arrivo di Meloni in India. Italia e India stanno inoltre definendo un accordo di “Mobilità e Migrazione”, teso a “rafforzare i canali di ingresso regolare in Italia e i rimpatri”. La comunità indiana in Italia conta 162.000 residenti regolari.
Sullo sfondo resta il tema Ucraina, dove le differenze di vedute sono lampanti. Se da una parte il governo italiano continua a ribadire con forza la propria linea di sostegno alla causa di Kiev anche dal punto di vista militare, dall’altra l’India continua ad avere una posizione ambivalente sulla questione, come dimostra il recente voto di astensione all’Onu sulla deliberazione che condanna nuovamente l’invasione russa dell’Ucraina: oltre all’India ad astenersi è stata anche la Cina.
Altra partnership che Meloni proverà a rilanciare nella sua missione internazionale è quella con gli Emirati Arabi. La vicenda Etihad-Alitalia (sfociata in tribunale) pesa ancora, ma il governo italiano oggi punta molto su Abu Dhabi per rafforzare la collaborazione bilaterale soprattutto su energia e ambiente. Durante la visita infatti sono previste firme di intese a livello istituzionale: la dichiarazione d’intenti sul partenariato strategico e la dichiarazione sulla cooperazione rafforzata nell’ambito della Cop28 di novembre-dicembre, che sarà presieduta proprio dal paese del Golfo.
Assumerà grande rilevanza soprattutto il tema dei rapporti commerciali. Per l’Italia, in particolare, gli Emirati Arabi rappresentano il primo fornitore ed il primo mercato di sbocco dell’area Mena (Middle East and North Africa) la regione che si estende dal Marocco, ad ovest, attraversa la fascia nord-occidentale dell’Africa e prosegue verso l’Iran nel sud ovest asiatico. Nel Paese sono presenti oltre 600 imprese italiane (sia di grandi dimensioni sia piccole e medie) attive specialmente nel settore edilizio.
(dall’inviato Antonio Atte)