Israele, raid su Libano. Al Jazeera: ucciso giornalista

(Adnkronos) – Un cameraman della Reuters è morto e due giornaliste di al-Jazeera sono rimaste ferite al confine tra Israele e Libano dove è stata colpita un’auto sulla quale viaggiavano. A perdere la vita è stato Issam Abdullah. Al-Jazeera conferma il ferimento delle sue giornaliste Carmen Jokhdar ed Ellie Brakhaya. Una di loro, in un video che circola online, appare a terra e dopo l’attacco urla di non sentirsi più le gambe. L’attacco è avvenuto nella zona di Alma ash-Shaab. 

E’ una “situazione molto pericolosa” quella del Libano, “il timore è il peggio” e “tutto è possibile”, dicono all’Adnkronos fonti informate libanesi nel giorno in cui è a Beirut il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amir-Abdollahian. Ha incontrato il premier Najib Miqati, ma anche il numero uno di Hezbollah, Hasan Nasrallah. 

“Uno sparo nel sud del Libano finirebbe per coinvolgere il Paese nella guerra a Gaza” e “non ci devono essere errori”, dicono le fonti dopo l’attacco di sabato scorso di Hamas in Israele e la risposta israeliana con i bombardamenti nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas. Mentre – osservano, precisando di “non avere informazioni” e che si tratta solo di “un’analisi” – l’Iran “sta cercando di fermare la normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita”. 

Hezbollah è “assolutamente preparata” a intervenire contro Israele ed agirà “al momento giusto”, ha detto il numero due della gruppo, Sheikh Naim Qassem. Cosa farà in realtà Hezbollah, dicono le fonti dal Libano, è “una decisione iraniana”. Lo scenario va dallo “status quo, a una guerra fredda nel sud, a un coinvolgimento nel conflitto”, aggiungono e tendono comunque a escludere “un coinvolgimento diretto nella guerra”. 

Le fonti insistono sull’accordo in Israele sulla creazione di un governo d’emergenza, sul gabinetto di guerra, un “segnale molto forte”. E, dicono, “il timore è il peggio” perché “l’Esercito libanese non è un ‘decision-maker’ nel sud del Libano” e Unifil, la forza Onu (sotto il capitolo VI della Carta delle Nazioni Unite), “è purtroppo solo come un osservatore”, mentre ci sono “fazioni come Hezbollah o la Jihad Islamica che possono sempre lanciare razzi contro il territorio israeliano”. E “quando non c’è un vero Stato – concludono – tutto è possibile”. Nelle ultime ore infatti c’è stato un nuovo intervento dell’artiglieria israeliana dopo un sospetto tentativo di infiltrazione dal sud del Libano. 

 

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