Israele-Hamas, orrore a Kfar Aza: uccisi 40 bimbi e neonati, alcuni decapitati

(Adnkronos) – Un altro orrore si aggiunge nella guerra tra Israele e Hamas. Il kibbutz di Kfar Aza, una comunità rurale vicino al confine con Gaza, è stato attaccato da una settantina di miliziani di Hamas, secondo le ultime news di oggi 10 ottobre 2023. Una quarantina di neonati e bambini piccoli sono stati uccisi, alcuni sono stati decapitati. E’ quanto riferisce l’emittente israeliana I24 news, dopo che alcuni giornalisti sono stati fatti entrare in questa comunità, mentre i soldati stanno rimuovendo i cadaveri delle vittime, di cui si ignora ancora il totale. 

“Non è una guerra, un campo di battaglia. Vedete i neonati, la madre, il padre, nei loro letti, nelle stanze protette, e come i terroristi li hanno massacrati. E’ un massacro”, ha detto il generale Itai Veruv ai media.  

Ora nel villaggio vi è un forte odore di morte, mentre i cadaveri vengono allineati nei sacchi neri. Alcuni soldati hanno raccontato di aver trovato intere famiglie massacrate nei loro letti, neonati decapitati. Al momento sono stati rinvenuti corpi di 40 neonati o bambini piccoli. Le vittime sono state uccise con armi da fuoco, granate e coltelli. Alcune case sono state date alle fiamme per far uscire gli abitanti e ucciderli. Tutte le auto della comunità, parcheggiate all’esterno, sono state bruciate. Ci sono ancora auto degli assalitori. Ma vanno esaminate per evitare il rischio di trappole esplosive. 

Nel kibbutz Ein Hashlosha le forze israeliane hanno portato in salvo 30 persone rimaste nascoste per tre giorni dopo l’assalto di Hamas. Il gruppo era composto da 16 israeliani e 14 thailandesi. Ieri sera, racconta Times of Israel, è arrivata alle autorità una segnalazione sul gruppo di dispersi. 

Il caso è stato esaminato in una situation room, presenti polizia, esercito, servizi dello Shin Bet e ministri del governo. Si è deciso di mandare una squadra militare nel kibbutz, dotata di tecnologie di localizzazione. Tutti e 30 sono stati trovati vivi e in buona salute nei pressi del kibbutz. “E’ stato un raggio di luce nell’oscurità”, ha detto Yossi Graiber, del comando del Fronte interno, raccontando l’entusiasmo nella situation room per il salvataggio dei 30 dispersi.  

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