Israele colpisce ambulanza a Gaza: “Usata da Hamas”. La lista: “Uccisi 10 comandanti”

(Adnkronos) – Israele colpisce un’ambulanza perché “usata da Hamas”. Le forze israeliane (Idf) ammettono di aver colpito un’ambulanza nel nord della Striscia di Gaza in uno dei numerosi raid compiuti oggi, ma affermano che “era stata identificata come usata da una cellula terroristica di Hamas”. 

Secondo un portavoce dell’esercito israeliano “diversi” combattenti di Hamas sono rimasti uccisi. “Abbiamo informazioni che dimostrano il metodo di Hamas per trasferire terroristi e armi a bordo di ambulanze” aggiunge il portavoce che poi ribadisce che ai civili è stato ordinato di evacuare la zona.  

“Ribadiamo che questa area è una zona di guerra – afferma – i civili in questa area sono stati ripetutamente esortati ad evacuare a sud per la loro sicurezza”.  

“Dall’inizio della guerra l’Idf ha ucciso 10 comandanti di brigata e di battaglione di Hamas in attacchi aerei”, dice il portavoce delle forze di difesa (Idf) Daniel Hagari nel corso di una dichiarazione ai media. “Stiamo perseguendo ed eliminando i comandanti di Hamas”, aggiunge nel corso della conferenza stampa. Tra questi comandanti, sottolinea, “ci sono anche quelli che hanno pianificato il terribile massacro del 7 ottobre”. L’esercito rimane concentrato sulla Striscia di Gaza nonostante le tensioni nel nord a causa dei ripetuti attacchi di Hezbollah. “L’obiettivo è smantellare Hamas e liberare gli ostaggi”, aggiunge. 

Le operazioni di Israele comprendono anche raid contro obiettivi di Hezbollah in Libano. Secondo quanto riportano i media israeliani, un tank delle Idf ha attaccato due postazioni per il lancio di missili anticarro e un sito militare di Hezbollah a ridosso della linea di confine tra Libano e Israele. 

La notizia arriva poco dopo la conclusione del discorso del segretario generale di Hezbollah, Hasan Nasrallah, il primo intervento pubblico dall’attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele, che ha fatto salire le tensioni anche al confine tra Israele e Libano con i timori di un allargamento del conflitto. 

 

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