Israele, bambini uccisi: accuse e smentite su news e foto, cosa sappiamo

(Adnkronos) – Accuse e smentite sulla notizia dei bambini decapitati dai militanti di Hamas nel kibbutz di Kfar Aza durante l’attacco a Israele. Le informazioni sono state inizialmente diffuse da una tv israeliana, che ha fatto riferimento a decine di bambini uccisi, con alcuni – neonati compresi – decapitati. Le informazioni non sono state confermate nel dettaglio dalle forze armate israliane. Un alto ufficiale, intervenuto sul luogo, ha fatto riferimento a “scene mai viste” senza fornire dettagli ulteriori. Nelle stesse ore, Hamas ha smentito le news che attribuiscono gli atti ai miliziani. 

Il Jerusalem Post scrive di poter “confermare, sulla base di foto verificate dei corpi, che le notizie di bambini bruciati e decapitati nell’assalto di Hamas a Kfar Aza sono corrette”. E nelle stesse ore, il profilo X del primo ministro israeliano pubblica 3 foto: una mostra un bambino di pochi mesi ucciso, le altre due si riferiscono a cadaveri bruciati di bimbi. 

Secondo quanto riferito da un funzionario israeliano alla Cnn, nel kibbutz della comunità rurale vicino al confine con Gaza “ci sono stati casi di militanti di Hamas che hanno compiuto decapitazioni e altre atrocità in stile Isis. Tuttavia, non possiamo confermare se le vittime fossero uomini o donne, soldati o civili, adulti o bambini”. Ieri un portavoce dell’esercito contattato dall’agenzia stampa turca Anadolu aveva affermato di aver visto le notizie diffuse dall’emittente israeliana I24 news, ma di “non avere dettagli o conferme in proposito”. 

Anche Hamas ha smentito la notizia. “Affermiamo categoricamente la falsità delle accuse promosse da alcuni media occidentali, che in modo non professionale adottano la narrativa sionista piena di bugie e calunnie verso il popolo palestinese e la sua resistenza, fra cui l’affermazione che siano stati uccisi bambini, alcuni decapitati, che vengano presi di mira i civili”, afferma un comunicato delle Brigate al Qassam, il braccio armato di Hamas.  

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version