Iran: “Hamas pronta a rilasciare ostaggi se Israele ferma raid su Gaza”

(Adnkronos) – Hamas sarebbe disponibile a rilasciare gli ostaggi se Israele dovesse fermare i raid sulla Striscia di Gaza. Lo ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, aggiungendo che sono quasi 200 le persone prigioniere al momento. I responsabili di Hamas “hanno dichiarato di essere pronti a prendere le misure necessarie per liberare i cittadini e i civili, detenuti dai gruppi di resistenza, ma il loro punto è che tali misure richiedono preparativi impossibili sotto i bombardamenti quotidiani su Gaza” ha detto il portavoce, mentre l’organizzazione islamista non si è pronunciata pubblicamente sul tema. 

“Abbiamo sentito che non hanno problemi a continuare a resistere – ha detto Kanaani, riferendosi ad Hamas -. Ha detto che la resistenza possiede la capacità militare per continuare a resistere sul campo per molto tempo”. 

L’esercito israeliano intanto rivendica di aver compiuto dozzine di raid contro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza, compresi diversi centri di comando, postazioni di lancio di mortaio, compound militari. In particolare, riferisce Times of Israel, è stato colpito il quartier generale di Ali Qadhi, un comandante di Hamas, ucciso due giorni fa in un raid israeliano. 

Il primo ministro dell’autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammad Shtayyeh ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire ”immediatamente” in aiuto della popolazione civile della Striscia di Gaza, affermando che sono necessari “corridoi umanitari urgenti”. Shtayyeh ha accusato Israele di ”prendere di mira obiettivi civili e gli ospedali” e ha sostenuto che ”500 donne sono state uccise” e che ”circa 11mila persone sono rimaste ferite”. Shtayyeh ha aggiunto che ”non siamo animali come ci stanno dipingendo. La nostra gente è sotto bombardamento. Abbiamo bisogno di corridoi umanitari”. In particolare il premier palestinese ha chiesto a Israele di smettere di “sfrattare le persone dalla loro terra”. 

Israele non ha permesso l’apertura del valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza, che avrebbe permesso la consegna di aiuti umanitari alla popolazione assediata. Lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, spiegando che il governo israeliano deve ancora dare l’autorizzazione necessaria all’apertura del valico. Secondo il capo della diplomazia del Cairo è “pericolosa” la condizione dei palestinesi nella Striscia di Gaza. 

Per il momento, ha detto una fonte locale all’emittente britannica, sono entrati a Gaza 150mila litri di carburante provenienti dall’Egitto, che serviranno ad azionare le pompe per l’acqua. Dal lato egiziano del valico vi sono lunghe code di camion in attesa di portare gli aiuti umanitari di cui c’è disperata necessità. Dall’altra parte, folle di palestinesi con un passaporto straniero sperano di uscire dalla Striscia. 

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