(Adnkronos) – Un italiano su tre versa in una condizione economica difficile a causa della morsa dell’inflazione che avvolge la quotidianità delle famiglie e in questo scenario le più colpite sono quelle meno abbienti. Grazie ad un’indagine statistica – svolta insieme alle omologhe organizzazioni di consumatori di Spagna, Belgio e Portogallo parte di Euroconsumers – Altroconsumo ha potuto fotografare l’attuale condizione economica e i comportamenti adottati dagli italiani, che si vedono costretti a tagliare una parte dei consumi o a ricorrere a prestiti.
L’Organizzazione ha rilevato una situazione economica in netto peggioramento: ad aprile dello scorso anno, il 31% delle persone intervistate raccontava di non essere stata in grado di accantonare alcun risparmio alla fine del mese (e nei 12 mesi precedenti). Questa percentuale è salita però al 41% a dicembre 2022. Affrontare la quotidianità diventa quindi sempre più complicato: il 37% del campione è dovuto ricorrere ai risparmi accumulati, arrivando a dover chiedere una mano ad amici e parenti nel 13% dei casi.
Per Altroconsumo “è preoccupante” che molte famiglie non riescano a onorare spese di prima necessità quali le bollette; infatti, per il 42% degli italiani è diventato praticamente un costo insostenibile. Cambiano drasticamente le abitudini legate all’acquisto di cibo, il 20% delle persone compra meno prodotti alimentari: in particolar modo il 31% acquista meno carne e pesce, mentre il 16% riduce il consumo di frutta e verdura.
I dati Altroconsumo confermano che il carovita penalizza ulteriormente le famiglie più fragili: il 44% di coloro che si trovano in una situazione economica già compromessa ha avvertito un “grande impatto negativo” sulla propria qualità di vita. L’inflazione costringe gli italiani a cambiare i propri modelli di consumo, facendo necessariamente dei tagli: il 57% del campione analizzato afferma di aver rinunciato a molte attività culturali, mentre il 59% ha ridotto il budget destinato a viaggi e vacanze. In questo contesto solo il 2% delle persone sostiene di non aver cambiato alcuna delle proprie abitudini né di aver tagliato le spese per il tempo libero. Inoltre, nel 56% dei casi i cambiamenti di stile di vita causati dall’aumento dei prezzi hanno avuto un impatto negativo sul benessere psicologico delle persone.
Un’alta percentuale di cittadini (78%) è convinta che le aziende stiano approfittando dell’inflazione per aumentare i loro profitti in maniera ingiustificata ed emerge inoltre uno stato di sfiducia sul ruolo delle istituzioni. Quasi metà del campione, il 48%, non crede che il Governo eserciti un controllo efficace per evitare che si verifichino aumenti ingiustificati di prodotti e servizi.
Nell’incertezza generale che caratterizza lo scenario attuale, emerge un piccolo spiraglio di luce: gli italiani infatti dimostrano una maggiore consapevolezza nel seguire comportamenti anti-spreco, come ridurre il riscaldamento in casa, utilizzare gli elettrodomestici a pieno carico e con programmi eco. Il 72% degli intervistati ritiene di essere più informato su questi temi e il 68% afferma di voler continuare in questo senso, anche quando l’emergenza energetica sarà terminata. Inoltre, il 44% dei consumatori ha preso almeno un’iniziativa per migliorare il risparmio energetico in casa, come installare pompe di calore o pannelli solari.