Incidente Roma, ragazzi morti a Fonte Nuova: “Auto a 100 km all’ora”

(Adnkronos) – Procedeva a circa 100 chilometri all’ora l’auto su cui viaggiavano i ragazzi, morti venerdì all’alba nell’incidente a Fonte Nuova, alle porte di Roma. La velocità è stata stimata, a quanto si apprende, attraverso l’analisi dei filmati delle telecamere presenti nella zona che hanno immortalato il passaggio della Cinquecento. Sull’auto verrà disposta, inoltre, una perizia per valutare se possa esserci stato un guasto prima dell’impatto del mezzo prima contro un palo e poi contro un albero.  

Dall’esame delle immagini delle telecamere emerge, inoltre, il passaggio dell’auto una sola volta in quel tratto di strada. Un dato che smentisce l’ipotesi di passaggi ripetuti sulla stessa strada. Sull’incidente, costato la vita a cinque ragazzi, la Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per omicidio stradale a carico di ignoti delegando le indagini ai carabinieri.  

La procura di Tivoli ha disposto l’autopsia sui cinque ragazzi morti. L’esame si terrà presso l’Istituto di medicina legale della Sapienza e per gli esiti dell’autopsia e degli esami occorreranno alcuni giorni. I carabinieri, inoltre, hanno acquisito due video, gli unici noti alla Procura, e raccolto informazioni. 

“È il caso di ricordare che se qualcuno dovesse essere in possesso di immagini ovvero di informazioni utili per ricostruire la dinamica del sinistro avrebbe l’obbligo – si spiega in una nota della procura che ha aperto un fascicolo per omicidio stradale contro ignoti – prima ancora che giuridico, morale di prendere contatti con i carabinieri che stanno procedendo o con la procura. Il ragazzo che è sopravvissuto al gravissimo incidente rilascerà ai carabinieri dichiarazioni utili appena possibile (vale a dire quando i medici lo riterranno)”. 

Al momento Procura, guidata dal procuratore capo Francesco Menditto, e carabinieri stanno lavorando senza sosta per ricostruire nel più breve tempo possibile la dinamica del sinistro. “Non vi è alcun elemento (video, dichiarazioni o altro) per offrire possibili ricostruzioni di come sono accaduti i fatti”, si spiega.  

 

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