Incidente ferroviario Brandizzo, morti 5 operai: i lavori, il treno, l’inchiesta

(Adnkronos) – Tragico incidente ferroviario la scorsa notte nei pressi della stazione di Brandizzo. Cinque operai sono stati investiti e uccisi da un treno mentre stavano eseguendo alcuni lavori di manutenzione sui binari. Altri due operai, che stavano lavorando poco distante, sono riusciti a evitare il locomotore e a mettersi in salvo senza riportare ferite. Le 5 vittime, identificate nella notte, avevano un’età compresa tra i 22 e i 52 anni. 

Secondo i primi accertamenti degli investigatori il treno, che era diretto a Torino, viaggiava a 160 km orari. Sul posto sono intervenuti carabinieri, Polfer, tecnici di Spresal e Asl oltre ai vigili del fuoco.  

La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti. Gli investigatori, che da questa notte stanno compiendo rilievi sul luogo dell’incidente, continuano a raccogliere materiali utili all’inchiesta e a sentire persone. Sono stati ascoltati come persone informate sui fatti i due macchinisti che si trovavano a bordo del convoglio e che dopo l’incidente erano stati portati in ospedale sotto shock così come i due operai rimasti illesi. 

Da chiarire ci sono diversi aspetti, innanzitutto accertare se al momento dell’incidente c’era o meno un’interruzione della linea che avrebbe dovuto esserci. All’attenzione degli inquirenti anche la verifica delle apparecchiature del convoglio che ha investito e ucciso gli operai. 

Gli operai, si legge in una nota di Rete Ferroviaria Italiana, erano addetti di una ditta appaltatrice esterna di Borgo Vercelli e sono stati investiti da un treno non in servizio commerciale. La dinamica dell’accaduto, prosegue la nota, è al vaglio delle autorità competenti e di Rete Ferroviaria Italiana che esprime “profondo dolore di fronte a quanto accaduto e porge il proprio cordoglio e la vicinanza ai familiari degli operai deceduti”.  

In particolare, sotto indagine è il rispetto della procedura di sicurezza vigente. Infatti, questo genere di interventi di manutenzione, che nello specifico riguardavano il cosiddetto armamento, ossia binari, traverse e massicciata, si legge in una nota, Rfi li affida anche a imprese esterne qualificate e certificate, e si eseguono come previsto in assenza di circolazione dei treni. Il cantiere può essere attivato, quindi, spiega ancora Rfi, soltanto dopo che il responsabile della squadra operativa del medesimo, in questo caso dell’impresa, ha ricevuto il nulla osta formale ad operare, in esito all’interruzione concessa, da parte del personale abilitato di Rfi. Per quanto riguarda, infine, la velocità del treno investitore, le condizioni della linea gli consentivano in quel tratto di raggiungere una velocità massima di 160 km orari. Dunque, conclude la nota Rfi, la questione è altra: i lavori, secondo procedura, sarebbero dovuti iniziare soltanto dopo il passaggio di quel treno. 

Dopo 18 ore di interruzione, è stata riattivata la linea ferroviaria Milano-Torino nella tratta tra Chivasso e Settimo chiusa intorno a mezzanotte a seguito dell’incidente alla stazione di Brandizzo. La circolazione è stata riattivata in entrambe le direzioni dopo il nulla osta dell’autorità giudiziaria che ha compiuto i rilievi sul luogo dell’incidente. Il treno che ha investito gli operai è stato spostato ma resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.  

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella si è recato in visita alla stazione di Brandizzo. Accompagnato dal presidente della Regione, Alberto Cirio, dal sindaco metropolitano, Stefano Lo Russo, dal sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, e dalla vice presidente del Pd, Chiara Gribaudo, il capo dello Stato ha deposto un mazzo di fiori di lilium bianchi e rose gialle davanti all’entrata della stazione, poi ha sostato qualche minuto in raccoglimento. “Morire sul lavoro è un oltraggio ai principi della convivenza” aveva detto nel corso del suo intervento al convegno ‘Il sogno europeista è nato qua. Una sfida da completare’ a Torre Pellice nel torinese.  

“Apprendo con dolore e tristezza della tragica scomparsa dei cinque operai travolti da un treno mentre effettuavano alcuni interventi di manutenzione presso la stazione di Brandizzo, nel Torinese. Alle famiglie delle vittime e ai loro cari il mio profondo cordoglio e i più sinceri sentimenti di vicinanza. Sono in contatto con il Presidente della Regione Piemonte Cirio per seguire tutti gli aggiornamenti del caso, con l’auspicio di fare quanto prima piena luce sull’accaduto”. Così la premier Giorgia Meloni. 

“Il nostro primo pensiero va alle famiglie e ai colleghi dei sette operai, cinque dei quali sono morti, investiti da un treno a Brandizzo nel torinese, a cui esprimiamo la nostra vicinanza e offriamo tutto il nostro sostegno di fronte a una vera e propria strage sul lavoro che ci lascia sgomenti”. Ad affermarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal. 

“Quella di Torino – proseguono le organizzazioni sindacali – è l’ennesima, inaccettabile, tragedia sul lavoro. È giunto il momento di verificare con Ansfisa, l’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali e Rfi, se le procedure che disciplinano l’intervento di soggetti esterni sulla rete ferroviaria e gli attuali standard di sicurezza possono ancora essere migliorati. Adesso è necessario che, rapidamente, sia accertata la dinamica degli eventi per capire cosa è successo e come fare perché quanto si è verificato a Brandizzo non avvenga mai più”. 

“Il lavoro va sempre garantito in sicurezza – dichiarano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Ferrovie – e deve essere una priorità nella pianificazione e nella organizzazione delle attività di manutenzione e non solo. Da parte nostra in segno di lutto proclameremo l’astensione nazionale dal lavoro di tutti i lavoratori e lavoratrici di Rfi addetti alla manutenzione”. 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version