Il libro del figlio del boss Riina in lingua inglese

(Adnkronos) – Si intitola ‘The House of Riiina- Family Life’ e racconta la vita della famiglia del boss corleonese Totò Riina pubblicato dal figlio terzogenito Giuseppe Salvatore, detto ‘Salvuccio’, in lingua inglese. Ad annunciarlo è lo stesso rampollo del capomafia morto in carcere: “Sono contento di annunciare l’uscita della mia biografia in lingua inglese. Disponibile in versione digitale e cartacea presso Amazon. Grazie al supporto del mio Promoter Will Francis e la sua società di cui fa parte”, dice Salvo Riina. Si tratta della biografia pubblicata nel 2016, tre anni prima che il figlio di Totò terminasse di scontare una condanna a 8 anni per associazione mafiosa. 

Già l’anno scorso Riina junior aveva annunciato che il libro ‘Family Life’ sarebbe arrivato nelle librerie di “tutto il mondo”. Il terzogenito del superboss aveva detto che il libro “Riina family life” era stato tradotto e venduto negli Usa, in Canada, Regno Unito, Australia e non solo. Oggi la pubblicazione in lingua inglese. “Quello che sono diventato lo devo ai miei genitori che non mi hanno fatto mancare nulla e questa è la risposta che darò a chiunque mi domandi della mafia vista in televisione”, scrive nella biografia. Dopo la pubblicazione, nel 2017, Riina Junior venne intervistato da Bruno Vespa a Porta a Porta. Una intervista a cui seguirono molte polemiche. Diverse librerie presero la decisione di non vendere il libro di Riina ed esposero fuori dal proprio negozio messaggi in cui sostenevano apertamente e coraggiosamente questa posizione. 

Lo scorso maggio il Consiglio comunale di Corleone approvò un ordine del giorno, presentato dal sindaco Nicolò Nicolosi e dalla Giunta, con cui si auspicava l’allontanamento del figlio di Toto’ Riina dalla città, rientrato a Corleone un mese prima, all’insaputa del primo cittadino. Tra le motivazioni della richiesta, il fatto che “Salvuccio” Riina non ha mai preso ufficialmente le distanze da Cosa nostra. Il figlio del boss aveva trascorso, dopo avere scontato la condanna a 8 anni di carcere per mafia, un lungo regime di sorveglianza speciale alla Casa Lavoro di Vasto, in Abruzzo. 

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