(Adnkronos) – I poveri mangiano meglio? L’affermazione fatta ieri dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che si è attirato gli strali dell’opposizione, fa discutere anche i medici.
Nettamente in disaccordo con quanto affermato dal ministro è l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento che interviene direttamente sui social: “Prima di spararla grossa, consultare l’Istat”, scrive su X postando una tabella sul consumo quotidiano di verdure, ortaggi o frutta pro capite elaborata dall’Istat nel 2022 da cui emerge che i disoccupati e gli operati mangiano una quantità inferiore di questi alimenti rispetto agli occupati e ai dirigenti.
In difesa di Lollobrigida interviene invece Matteo Bassetti. “Il ministro Lollobrigida ha detto una cosa corretta e condivisibile – dice all’Adnkronos il direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova – . C’è stata una critica esagerata e non è una bella cosa. Immagino lui volesse fare un paragone tra noi e gli Usa, io sono stato lì ed è vero che classi socio economiche più svantaggiate hanno accesso ad alimenti ad altissimo contenuto calorico perché sono in genere quelli che costano meno, sto parlando . spiega Bassetti – delle bibite gassate, zuccherate, gli hamburger, le patatine, le merendine, in genere negli Stati Uniti se tu hai 10 dollari è più facile che ti compri 3 kg di pollo e patatine fritti che non una buona insalata. C’è da parte di alcuni un senso critico esagerato nei confronti del ministro Lollobrigida e di altri componenti del Governo – aggiunge – Se le stesse cose l’avesse dette un ministro del precedente esecutivo sarebbero state prese come oro colato”.
“Io credo – conclude l’infettivologo del San Martino – che il messaggio del ministro volesse essere proprio questo: in Italia anche chi appartiene alle classi socio economiche meno abbienti può comunque avere accesso ad alimenti di buona qualità che magari arrivano dall’orto. Cosa che non avviene in altri Paesi”.
Un’interpretazione non condivisa da Mauro Minelli, immunologo e docente di ‘Fondamenti di dietetica e nutrizione’ all’Università Lum. “Se dovessimo prendere alla lettera le parole del ministro Lollobrigida – dice all’Adnkronos – credo che ci troveremmo di fronte ad una aberrazione concettuale. A mio avviso, infatti, chi non può permettersi il meglio, non può vivere meglio, e tanto meno mangiare bene. Se poi il riferimento del ministro è da intendersi al mangiare poco o al mangiar sano, occorre rilevare – sottolinea il medico – che i cosiddetti poveri spesso non dispongono della possibilità di scegliere, e che l’idea del contadino che coltiva e consuma i prodotti dell’orto di casa è legata ad una visione certamente romantica, ma poco aderente alla realtà. Il povero, se di povero si tratta, non mangia bene, ma mangia a stento, quindi povertà e sana alimentazione a mio avviso sono una contraddizione in termini”.
“Aggiungo poi che non è scritto su nessuna Bibbia che il disporre di sostanze finanziarie debba corrispondere a una vita sregolata o dissoluta, fatta di eccessi alimentari e sfrontata opulenza – prosegue Minelli – Ecco perché, alla luce di queste brevi riflessioni, non mi sento di condividere il pensiero del ministro Lollobrigida, pur considerando il fatto che, magari, si sia espresso più un proprio pensiero personale che non la posizione del Governo. Ma quest’ultimo è solo un auspicio”.