Golpe in Niger, paesi Ecowas mobilitano forza di intervento militare

(Adnkronos) – L’Ecowas ha dato disposizioni ai propri responsabili militari affinché mettano insieme “immediatamente” una forza di intervento per un possibile dispiegamento in Niger. A termine del vertice nella capitale nigeriana, Omar Touray, presidente della Commissione dell’Ecowas ha detto che in gioco dopo il golpe militare è il ripristino dell’ordine costituzionale. La comunità internazionale, ha detto, “lascia aperta ogni opzione”. Prioritario però è ripristinare l’ordine usando mezzi pacifici.  

Mobilitazione immediata non coincide con intervento immediato, sottolinea ‘Jeune Afrique’. Al momento, niente permette di affermare che l’Ecowas rinunci alla via diplomatica, malgrado il fatto che le mediazioni tentate finora non abbiano tentato i leader golpisti.  

I contorni legali di un intervento armato dell’Ecowas dovrebbero inoltre essere precisati. L’organizzazione deve prima ottenere l’approvazione dell’Unione Africama per dispiegarsi, sottolinea una fonte interna citata da Jeune Afrique. La luce verde del Consiglio di Sicurezza dell’Onu potrebbe inoltre essere necessaria.  

Il golpe in Niger “rappresenta una minaccia per l’intera regione dell’Africa occidentale” ed è nostro dovere “percorrere tutte le possibili vie per garantire un rapido ritorno all’ordine costituzionale” nel paese, ha dichiarato il presidente nigeriano e presidente di turno dell’Ecowas, Bola Tinubu, in apertura del vertice di Abuja.  

Secondo quanto riporta al Jazeera citando fonti prossime ad una delle missioni di mediazione, i golpisti vorrebbero un allentamento delle sanzioni per facilitare l’afflusso di medicinali e rifornimenti e il ripristino del funzionamento della rete elettrica.  

Tinubu ha definito essenziale promuovere il dialogo e tentare “tutte le vie diplomatiche” e “vitale” dare la precedenza ai “negoziati” e coinvolgere “tutte le parti, inclusi i leader golpisti”.  

“Il vertice di oggi offre un’occasione importante per valutare con attenzione il progresso compiuto dalla nostra ultima riunione. E’ essenziale valutare l’efficacia dei nostri interventi”, ha aggiunto.  

“Se restiamo fermi nella nostra adesione ai principi della democrazia, del buon governo e dello stato di diritto, possiamo ripristinare la pace, la stabilità e la prosperità nella Repubblica del Niger”.  

 

 

 

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