(Adnkronos) – “Sì ai referendum salvo che per la modifica alla Severino”. “Il quesito referendario non convince, perché non è pensabile, come si legge nel testo, che un rappresentante del popolo possa essere un condannato definitivo”. Lo dichiara il presidente di Meritocrazia Italia, Walter Mauriello, che spiega: “Siamo giunti a questa conclusione dopo un sondaggio svoltosi sulla nostra pagina Facebook. Mentre per gli altri quesiti referendari l’editto del sì è stato bulgaro, per questo i no hanno leggermente prevalso. Noi siamo garantisti, ma Meritocrazia Italia è contraria alla cancellazione della Severino”.
Mauriello, contattato dall’Adnkronos durante la maratona sui referendum in diretta sulla pagina Facebook ‘l’Italia che merita’, aggiunge: “Il fatto che una persona con condanna definitiva possa non ricoprire una posizione pubblica è stato considerato da Meritocrazia Italia un requisito necessario nel rapporto di trasparenza tra cittadino ed eletto o eleggibile”.
Quindi il leader di Mi guarda al titolo del quesito referendario in cui si legge: ‘Abrogazione del testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi’: “Anche se noi siamo garantisti, anche se non siamo dell’avviso che un condannato in primo grado non possa essere candidabile ed anche se riteniamo che in effetti una qualche modifica della legge Severino sulle condanne non definitive andrebbe fatta, diciamo ‘no’ a questo quesito che per come è formulato aprirebbe le porte alla candidabilità dei condannati in via definitiva. Posso affermare – conclude – che siamo arrivati ad un ‘nì’, alla soluzione meno peggio”.