G20, Meloni: “Mosca usa energia come arma di ricatto”

(Adnkronos) – “Il nesso clima-energia è sempre più importante in una fase nella quale il mondo continua ad affrontare gli effetti a cascata della crisi innescata dalla guerra di aggressione russa all’Ucraina e dall’uso delle forniture energetiche come un’arma di ricatto da parte di Mosca”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento alla prima sessione del G20, dedicata a clima, ambiente, energia e sviluppo sostenibile intitolata ‘One earth’.  

Su clima ed energia evitare “approcci troppo radicali o asimmetrici che potrebbero provocare squilibri pericolosi”, l’avvertimento che lancia Meloni. “Nella transizione ecologica e nella transizione energetica in cui siamo, in modi diversi, tutti coinvolti – afferma – approcci troppo radicali o troppo asimmetrici fra gli Stati, particolarmente fra quelli più industrializzati, finirebbero per non garantire soluzioni efficaci ai nostri problemi, e allo stesso tempo potrebbero provocare pericolosi squilibri nel rapporto tra le Nazioni e all’interno delle Nazioni stesse”.  

“Inutile dire che la risposta al cambiamento climatico deve riguardare davvero tutti, altrimenti pensare che possa portare risultati apprezzabili è pura utopia”. “E al di là degli impegni sul contenimento del riscaldamento in corso, dobbiamo considerare prioritaria l’adozione di tutte le misure utili alla mitigazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici, che impattano soprattutto sui Paesi del sud globale”. 

 

“L’Italia destinerà all’Africa oltre il 70% suo Fondo Italiano per il clima. Questo significa 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, equamente destinati a iniziative di mitigazione e adattamento”, fa sapere la premier, sottolineando che “l’impegno rientra nel ‘Processo di Roma’ avviato con la Conferenza su migrazione e sviluppo, che l’Italia ha riunito a luglio e che ambisce a costruire un nuovo modello di relazioni internazionali su base paritaria, per creare sviluppo, ma anche favorire percorsi di migrazione legale e combattere le potenti reti criminali di trafficanti dell’immigrazione illegale, che sfruttano la disperazione per arricchirsi”. 

 

L’Italia aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi, rifiutando un approccio assertivo o paternalistico, per sostenere la sicurezza energetica delle Nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde”. A ribadirlo è stata la premier Giorgia Meloni nel suo intervento alla prima sessione del G20 a Nuova Delhi, ricordando che “l’Africa è un continente estremamente ricco di risorse: ciononostante risulta un continente povero, anche perché, nel corso della storia, gli interventi delle Nazioni straniere nel continente non sono sempre rispettosi dei bisogni delle realtà locali. Vogliamo cambiare approccio”.  

Meloni ha quindi ricordato ai leader presenti che “il Governo italiano sta lavorando per dare vita ad un ampio Piano di cooperazione e sviluppo che porta il nome di un grande italiano, Enrico Mattei, fondatore di Eni. La sua “formula” ebbe successo perché seppe coniugare l’esigenza di una Nazione come l’Italia di rendere sostenibile la sua crescita con quelle degli Stati partner di conoscere una stagione di sviluppo e progresso. Oggi la storia ci pone davanti le stesse esigenze”. 

 

 

 

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