Fabrizio Corona, l’accusa su Instagram: “Censurato dalla Rai”

(Adnkronos) – A poche ore dalla partecipazione alla trasmissione di Rai3 ‘Avanti Popolo’ condotta da Nunzia De Girolamo, Fabrizio Corona denuncia su Instagram: “Sono stato censurato”.  

“Non me lo aspettavo! Mi dispiace per tutti voi. Purtroppo – scrive l’ex fotografo dei vip – non ho potuto, come mi avevano garantito questa mattina, dire quello che volevo, mostrare in tv il grande lavoro che sto portando avanti da 6 giorni senza dormire con il mio amico Moreno. A un certo punto la conduttrice ha lanciato un audio che poi non è stato nemmeno mandato in onda, vi dente conto? C’era la voce di Zaniolo e di tre giocatori di Serie A che parlavano di scommesse e di tantissimi soldi. Hanno preso per il culo voi e hanno preso per il culo me!”.  

“La tv oggi bisogna farsela da soli – prosegue Corona -. Adesso penso a cosa fare e dove mostrare tutte le notizie che ho trovato con immenso sacrificio e rischiando senza nessuna paura perché sono un uomo libero e non mi spavento di niente. Ho sbagliato a venire in questo programma e a promuovere ‘qui’ un’inchiesta così importante e complessa che è stata censurata. Io me ne faccio una ragione e domani mi passerà ma per voi è una vergogna. Mi dispiace tanto. Ancora dopo tanti anni non imparo la lezione”.  

 

“Nel calcioscommesse è coinvolto il 30-40% dei giocatori”, le parole di Fabrizio Corona nel salotto di Nunzia De Girolamo. L’inchiesta della procura di Torino coinvolge al momento 3 calciatori: Nicolò Fagioli, che ha patteggiato una squalifica di 7 mesi con la giustizia sportiva, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali. Corona, tra allusioni e presunte rivelazioni, descrive un fenomeno dilagante e esteso più di quanto si pensi: “Scommettono in tantissimi, è coinvolto il 30-40% dei calciatori… Se indagano e puniscono, che succede al calcio italiano? I giocatori possono scommettere sulla parola, non devono pagare regolarmente: ‘Giocami 20, giocami 30, giocami 40…’ Tutto dipende dalla procura di Torino, se vuole allargare l’inchiesta a tutti i calciatori coinvolti. Ma poi che cosa succede al campionato, che cosa succede al calcio?”, ripete l’ex paparazzo. 

Corona tiene a distinguersi dalle istituzioni e dall’inchiesta della magistratura. “Non credo nelle istituzioni, non sono andato dalla polizia a spifferare qualcosa. L’inchiesta sarebbe partita a prescindere. Io non sono andato a parlare con la polizia, ho un codice etico che ho imparato in galera”, scandisce. Nel suo mirino finisce soprattutto il ct della Nazionale, Luciano Spalletti, ‘reo’ di aver messo in guardia i calciatori dagli ‘sciacalli’. Ogni riferimento a Corona è parso voluto. “Luciano, accusa di sciacallaggio la procura. La procura sta rispettando la legge. Tu, Luciano, con tutti i soldi che hai guadagnato devi chiedere scusa a me e al popolo italiano. Ti devi vergognare, devi far capire ai tuoi ragazzi che c’è l’onore sportivo”, dice rivolgendosi al ct. 

Quindi, si passa a parlare dei calciatori coinvolti. Anche in questo caso, ci sono distinzioni: “Non ce l’ho con Zaniolo, che è un grandissimo talento. Ma non è Tonali o Fagioli, che si autodenunciano. Zaniolo dice di aver giocato a black jack o a poker, non sa che ci sono persone che hanno le prove…”, dice. Non sembrano solidissime le parole relative alla vicenda di Fagioli, centrocampista della Juventus: “Le persone a cui doveva i soldi Fagioli sono andati fuori dal ritiro della Juve a Vinovo”. La Juventus non si allena a Vinovo dal 2018, visto che si è spostata alla Continassa. Nel 2018 Fagioli, nato nel 2001, era un ragazzino delle giovanili bianconere. Alla fine della lunga chiacchierata, ecco il riferimento ad una “chiavetta, chiamiamola ‘Prova A’, prova Madre’ che non hanno gli inquirenti”. Cosa contiene? Appuntamento alla prossima intervista. 

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