Elezioni politiche 2022, la proposta di Calenda: “Time out di un giorno”

(Adnkronos) – “La mia proposta è quella di un time out di un giorno alla campagna elettorale, per prendere l’impegno di sostenere il governo Draghi, di incontrarsi tra tutti i leader, anche se dovessimo fare uno scostamento di bilancio”. Così il leader di Azione Carlo Calenda al Meeting di Rimini, a proposito della proposta di sospendere la campagna in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, per consentire al governo Draghi di agire contro il caro gas. 

“Davanti alla mia proposta, di sospendere momentaneamente la campagna elettorale per affrontare il caro gas e permettere al governo Draghi di agire, la risposta di Salvini che io avrei ‘paura di perdere’ è una risposta da adolescente, da chi non ha mai lavorato un giorno in vita sua fuori dalla politica; e neanche dentro. Io ho passato l’adolescenza da un bel po’…” dice Calenda, replicando alla risposta del leader leghista, nelle dichiarazioni prima del suo intervento al Meeting di Rimini. 

“Si facesse un giro fra le aziende medie e piccole e fra gli artigiani che una volta votavano Lega e chiedesse qual è la situazione sul punto. Non ho chiesto di sospendere le elezioni! Ho chiesto di fermarci un giorno tutti quanti, per aiutare il governo Draghi a prendere provvedimenti. Se poi Salvini non lo vuol fare e vuole continuare a baciare le mucche e i prosciutti o a girare sulle spiagge, faccia pure. Noi sentiamo il dovere di agire e siamo pronti a farlo, tutti insieme, anche domani”.  

Per Calenda, “l’argomento del caro gas oggi si impone: l’economia italiana rischia di andare in recessione, le aziende manifatturiere di chiudere e con essa gran parte delle piccole e medie imprese. Questo è uno tsunami d’emergenza nazionale ma che la campagna elettorale sta completamente dimenticando. Stiamo preparando la tempesta perfetta che richiede misure straordinarie”, avverte il leader di Azione e del Terzo Polo. 

Poi su Conte: “Si sbaglia: il governo ha messo 48 miliardi sulle bollette. La ragione per cui oggi Draghi può fare poco è che Conte, con Salvini e Berlusconi, lo ha fatto cadere, per ragioni di invidie personali e piccoli rancori”. 

“Il tema è la risposta da dare adesso, che sia all’altezza del discorso fatto ieri da Mario Draghi proprio qui al Meeting di Rimini. Se poi la risposta di Conte, come quella di Salvini, è ‘gne gne gne’, vorrà dire che gli regaleremo un giocattolino, delle Playmobil con cui giocherà… Ma qui ci sono posti di lavoro, persone che vanno a casa e industria che viene distrutta. Se non si vogliono fermare, non si fermassero: se ne assumeranno la responsabilità e ne risponderanno davanti al Paese”, dice Calenda. 

Il leader di Azione parla anche di Giorgia Meloni: “Il programma della Meloni è nazionalizzare qualsiasi cosa. Negli altri Paesi, il programma della destra conservatrice è di favorire l’iniziativa privata; da noi è di nazionalizzare la qualsiasi: fra un po’, torneremo al panettone di Stato…”. 

Per Calenda, “è uno spreco pazzesco di risorse. I soldi in più vanno messi sulla sanità e sulla scuola, utilizzando anche la leva della sussidiarietà perché lo Stato da solo non ce la fa. Loro, invece, vogliono mettere i soldi per rifare l’Alitalia pubblica. Decideranno gli elettori, basta però che poi non si lamentino…”. 

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