Elezioni politiche 2022, Berlusconi: “Pensioni più alte in programma FI”

(Adnkronos) – Elezioni politiche 2022, campagna elettorale al via per Silvio Berlusconi. “Nel nostro programma c’è l’aumento delle pensioni, tutte le nostre pensioni, ad almeno 1000 euro al mese per 13 mensilità, c’è la pensione alle nostre mamme che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa e poi c’è l’impegno a mettere a dimora, a piantare ogni anno almeno un milione di alberi su tutto il territorio nazionale”. Così il presidente di Fi, Silvio Berlusconi, abbozzando in una intervista al Tg5 il contenuto del programma elettorale del partito. 

“Proprio in questi giorni – ha aggiunto Berlusconi – stavo finendo di preparare il programma di Forza Italia e del centrodestra in vista delle elezioni del 2023. Ora naturalmente il programma diventa di stretta attualità perché dobbiamo depositarlo al Viminale entro il 12 agosto. Il nostro è un programma semplice, sono 8 punti fondamentali per far ripartire l’Italia e per alleviare le difficoltà e le sofferenze degli italiani. 

“Meno tasse, meno burocrazia, meno processi, più sicurezza, per i giovani, per gli anziani, per l’ambiente e poi la nostra politica estera. E’ un programma che si basa sulla nostra tradizionale lotta alle tre oppressioni, l’oppressione fiscale, l’oppressione burocratica l’oppressione giudiziaria e che è molto attento ai più deboli, agli anziani, ai malati ed è anche molto attento all’ambiente, che è un tema che diventa sempre più importante”, ha concluso Berlusconi. 

Il centrodestra ha un disegno unitario? “Naturalmente sì. Siamo forze politiche diverse, che si presenteranno ognuna con le proprie liste, i propri simboli, la propria identità ma con un programma comune. Siamo certamente diversi, ma siamo uniti da un buon progetto per migliorare il nostro Paese”.  

“Per me l’unità del centrodestra è motivo di grande soddisfazione perché il centrodestra è la nostra casa, esiste in Italia solo perché l’ho fondato e l’ho reso possibile io e deve avere una connotazione liberale, cristiana, garantista, europeista, deve essere chiaramente schierato con l’Occidente e con l’Alleanza atlantica. Una connotazione che solo noi possiamo garantire”, ha sottolineato l’ex premier. 

“Quello che posso dire è che le nostre liste saranno fatte come sempre di donne e di uomini di alto profilo, che hanno dimostrato con i fatti, nel lavoro, nello studio, nell’impegno sociale, di saper lavorare con competenza e con onestà, realizzando i traguardi che si erano dati e mantenendo gli impegni e le promesse che avevano fatto”, ha aggiunto.  

Tornando poi sulla crisi di governo, il Cavaliere ha detto: “Più che sorpreso, sono amareggiato. Purtroppo è prevalsa la volontà del Pd di strumentalizzare Draghi a fini elettorali. Ma noi abbiamo la coscienza a posto. Del resto non abbiamo mai votato contro Draghi, non gli abbiamo mai negato la fiducia, semplicemente i nostri senatori non hanno partecipato ad una votazione senza senso, su un documento – quello presentato dal senatore Casini – che non diceva nulla e che lasciava tutto com’era, quando era stato lo stesso Draghi il primo, a chiedere, fino a quel momento, un forte cambio di passo”.  

“Detto questo, ogni allarmismo è davvero strumentale e andare alle elezioni a settembre non è una tragedia. Forse questo non è il momento più opportuno per farle, ma le elezioni non sono una patologia, sono l’essenza del sistema democratico, della democrazia. E dopo molti anni gli italiani potranno finalmente scegliere da chi vogliono essere governati. Perché l’ultimo governo eletto dagli italiani è stato il mio governo eletto nel 2008”, ha concluso Berlusconi. 

“Non c’è stato nessun concorso del centrodestra – ha proseguito – Noi siamo stati sempre i più leali sostenitori del governo Draghi. Era un governo di unità nazionale che noi per primi avevamo proposto per far fronte alle emergenze del Paese. Sono stati i Cinque Stelle a mettere in crisi il governo, ancora una volta, rifiutando di votare un provvedimento davvero essenziale per gli italiani”.  

“A fronte di questo, il presidente Draghi una settimana fa si era recato dal capo dello Stato e aveva presentato le sue dimissioni perché riteneva che così non si potesse continuare. Noi abbiamo detto e scritto in tutti i modi che eravamo pronti a sostenere anche un altro governo Draghi fino alla fine naturale della legislatura. Questo naturalmente sarebbe stato possibile solo ripartendo senza i Cinque Stelle, senza i loro ministri e i loro sottosegretari, visto che loro stessi si erano posti fuori dalla maggioranza, dopo aver paralizzato per mesi l’azione di governo con i loro veti”, ha concluso Berlusconi.  

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