Elezioni Friuli Venezia Giulia, ‘muro’ Fedriga su effetto Schlein

(Adnkronos) – La volata di Elly Schlein nei sondaggi in crescita per il Pd nulla può contro il ‘muro’ Fedriga in Friuli Venezia Giulia. Exploit del governatore uscente, centrodestra che stravince con la Lega in grande recupero sulle politiche. Non si schioda invece il Pd dalle percentuali ottenute nel voto di settembre: attorno al 18%. Anzi potrebbe andare sotto, mentre lo scrutinio è in corso. Male l’alleato M5S. Anche stavolta l’alleanza giallorossa alle regionali non va. E male anche il Terzo Polo che correva da solo. Insomma, un quadro che mette in chiaro quanto lavoro ci sia da fare per il centrosinistra.  

Schlein invita alla “pazienza” ma “con determinazione”. Dice la segretaria Pd: “Complimenti a Fedriga, che ha vinto nettamente in Friuli-Venezia Giulia. Ringraziamo Moretuzzo e tutta la coalizione che l’ha sostenuto per l’impegno. Riorganizzeremo insieme un’opposizione centrata sulle proposte politiche. Con pazienza, ma con determinazione”, sottolinea rivolgendosi anche agli alleati.  

Intanto, il Pd di Schlein si concentra sulla battaglia per il Pnrr. Le dichiarazioni oggi del leghista Riccardo Molinari sulla possibile rinuncia a parte dei fondi del Piano fanno aumentare il pressing sulla richiesta di chiarezza da parte dei dem, che insistono per avere il governo in aula. “Caos totale”, la denuncia dem. Osserva Enzo Amendola, ministro con il governo Draghi: “Il governo sul Pnrr nei primi 6 mesi: ‘Cambiamo governance, anzi i progetti. Siamo in ritardo per colpa di chi c’era prima, no siamo a buon punto’. Oggi altra perla della Lega ‘ridiamo indietro i soldi’. Sono nel caos, subito in Parlamento per un’operazione verità e trasparenza”.  

L’uscita della Lega preoccupa il Pd. “Molinari non è l’ultimo arrivato e anche Centinaio in commissione al Senato avrebbe accennato alla rinuncia dei fondi… Finirà che fanno una commissione d’inchiesta su di noi che abbiamo portato troppi soldi dall’Europa. Che disastro”, osserva un big dem in Transatlantico. Il Pd lamenta di essere lasciato totalmente al buio da parte del governo sulle modifiche che si intendono apportare al Piano. “Stanno trattando con Bruxelles senza dare la minima informazione al Parlamento, come se il Pnrr fosse un loro affare privato”, attaccano i dem che continuano a non raccogliere la proposta di Giuseppe Conte per un tavolo comune sul Piano. Nessun tavolo ma confronto in Parlamento, la linea dem. “Noi -ha ripetuto Schlein in questi giorni- chiediamo questo al governo, di riferire quello che sta accadendo perché non possiamo fallire. Noi tifiamo per l’Italia, vogliamo vedere realizzati i progetti ambiziosi del Pnr che devono servire a rilanciare il nostro Paese.  

Intanto tra domani e giovedì, queste le previsioni raccolte in Transatlantico, Schlein dovrebbe chiudere sulla squadra della segreteria. Le interlocuzioni con la minoranza di Stefano Bonaccini vanno avanti per arrivare a chiudere un accordo per una gestione unitaria. A quanto si apprende da fonti della maggioranza dem, non è escluso che si vada verso lo schema di due vicesegretari. In pole per la maggioranza c’è Marco Furfaro, che potrebbe quindi essere affiancato da un esponente della minoranza.  

Era una richiesta avanzata tra i parlamentari ‘bonacciniani’ insieme a quella di qualche delega ‘pesante’ in segreteria. Tuttavia, quella agli Esteri per cui sembrava in pole Alessandro Alfieri, potrebbe andare a Peppe Provenzano della sinistra dem. Mentre non è esclusa la delega agli Enti locali per Davide Baruffi, molto vicino a Bonaccini. Continua anche a circolare la voce dell’ingresso di segreteria di Debora Serracchiani ma non vi sarebbero, al momento, conferme. Verso il ruolo di coordinatore della segreteria il ‘fedelissimo’ di Schlein, Gaspare Righi mentre sembra solido Marco Sarracino all’Organizzazione. Ed ancora Rossella Muroni sull’Ambiente, Alessandro Zan i Diritti e Antonio Misiani, neo commissario in Campania, potrebbe essere confermato all’Economia.  

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