Egitto, ricercatrice ong Eipr: “Zaki punito per il suo lavoro, intervenga al-Sisi”

(Adnkronos) – “Questo verdetto è una punizione per il suo lavoro e le sue ricerche sui diritti umani in Egitto”. Lo afferma all’Adnkronos Lobna Darwish, ricercatrice dell’Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), l’ong egiziana con cui Patrick Zaki collaborava, commentando la condanna a tre anni di reclusione inflitta allo studente egiziano. 

“Patrick è stato condannato a tre anni per aver pubblicato un articolo in cui parlava della sua personale esperienza di cristiano in Egitto. Come ricercatore riceveva notizie su questioni relative alla libertà di credo e religione in Egitto, in particolare per i cristiani”, sottolinea la ricercatrice, ricordando che il verdetto è stato emesso da un tribunale di emergenza e “non può essere impugnato” davanti a un tribunale superiore. Anche questo, denuncia, è “una chiara violazione del diritto di Patrick alla libertà di espressione”. 

Darwish ritiene che il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, sia “l’unica persona che ha il potere di ribaltare questo verdetto o di cambiarlo o di annullarlo del tutto o di concedere l’amnistia a Patrick. Quindi in pratica non abbiamo più un discorso legale perché questo è un tribunale di grado unico”. 

“Speriamo che Patrick non debba scontare un altro giorno di prigione. Ci auguriamo che questa sentenza venga immediatamente cambiata e revocata immediatamente, e che sia rimesso in libertà come dovrebbe essere”, aggiunge Darwish, secondo la quale la condanna di Zaki “mostra esattamente la situazione dei diritti umani in Egitto”, soprattutto per quel che riguarda la libertà di espressione, e indica che “non c’è alcuna serietà o volontà da parte dello Stato di affrontare effettivamente le violazioni dei diritti umani nel Paese”. 

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