(Adnkronos) – Maggioranza sotto alla Camera sul Def. Non passa la risoluzione del centrodestra sullo scostamento di bilancio: i voti favorevoli sono stati 195 ma la maggioranza richiesta era di 201, la Camera ha dunque bocciato la risoluzione di maggioranza per 6 voti. Alla lettura del risultato dal presidente di turno, Fabio Rampelli, sono esplosi gli applausi tra i banchi dell’opposizione: “Capisco l’euforia dell’opposizione….”. Quindi Rampelli ha aggiunto: “Non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta la risoluzione” del centrodestra “si intende respinta, non risulta pertanto autorizzato il ricorso all’indebitamento”. La seduta è stata quindi sospesa.
“E’ un dato politico clamoroso”, commenta Chiara Braga, capogruppo Pd, in aula alla Camera. “Siamo oltre l’immaginazione, una maggioranza con questi numeri, sull’atto più importante, fallisce miseramente. E’ una totale mancanza di responsabilità verso i problemi del Paese che si somma alla confusione e alle divisioni sul Pnnr, continua. “Siamo preoccupatissimi, sono incapaci di approvare l’atto che porta all’approvazione del Def, non ci sono precedenti, si tornerà in Cdm per una nuova relazione al Def – spiega Braga -. Non mi pare miglior modo per corrispondere ai problemi del Paese ed è la certificazione delle divisioni e dei fallimenti della maggioranza”. E ancora: “Avevano promesso in modo del tutto propagandistico di fare interventi sul lavoro il 1 maggio. Peccato che si sono dimenticati di richiamare ai loro doveri di lavoratori i loro parlamentari”. Salta a questo punto il decreto Lavoro del 1 maggio? “Allo stato attuale – replica – non è possibile fare nessuna delle misure che hanno annunciato”.
“Questo testo è da buttare, lo devono riscrivere”, dice ai cronisti il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni dopo il voto dell’Aula. “Dal punto di vista politico ma anche procedurale, è del tutto plausibile che debbano riscrivere il Def e ricominciare l’iter. Non è un incidente secondario – sottolinea – è una cosa incredibile. Hanno preso 195 voti, ne dovevano prendere 201. C’erano i banchi del governo molto pieni come sempre in questi casi ma in modo insufficiente”. “E’ un inedito, non è mai accaduta una cosa del genere”, aggiunge Fratoianni.