Cybersecurity, Macchi (Accenture Italia): “Cloud, Dati e Intelligenza Artificiale driver del futuro”

(Adnkronos) – Sono “il Cloud, i Dati e l’Intelligenza Artificiale driver futuro”. È stato Mauro Macchi, presidente e amministratore delegato di Accenture Italia, a sottolinearlo nella cornice del Cybertech Europe giunto alla sua ultima giornata, a Roma. “La cybersecurity – ha osservato l’ad – è sempre più un tema centrale nell’agenda dei decisori aziendali e delle autorità pubbliche, perché stiamo assistendo ad una fase di forte accelerazione tecnologica, con un effetto moltiplicatore che deriva dalla crescita a scala di più componenti innovative”.  

“Mi riferisco in particolare – ha osservato Macchi – a tre tecnologie che costituiscono il cosiddetto digital core di un’impresa e di un Paese: Cloud, Dati e Intelligenza Artificiale, che sono i driver della creazione di valore futuro”. Il manager ha ricordato che “negli ultimi anni sono stati fatti importanti progressi negli investimenti e nell’organizzazione in tema di cybersecurity, ma l’obiettivo di raggiungere una piena cyber resilienza del business è ancora lontano”.  

Pertanto, ha proseguito Macchi, “tutti gli attori interessati, pubblici e privati, devono focalizzarsi a maturare una nuova cultura della sicurezza informatica, perché è un tema che non può prescindere da una governance che indirizzi risorse in questa direzione”. Per questo motivo l’ad di Accenture Italia ritiene “importante che l’ecosistema cybertech debba aiutare le aziende – e il Paese – a sviluppare questa cultura”. “È un compito non facile, che richiede visione e capitale umano, forti competenze ed esperienza maturata sul campo, conoscenza delle tecnologie più avanzate e grande capacità progettuale e realizzativa” ha aggiunto.  

Macchi ha anche rilevato che “nell’ambito del Pnrr, la voce esplicitamente dedicata alla cybersecurity ha per obiettivo il rafforzamento dell’ecosistema digitale nazionale attraverso il potenziamento delle attività di monitoraggio e di gestione delle minacce cyber. È quindi evidente come il nobile fine dell’intervento sia quello della resilienza, e cioè proteggere in modo ‘preventivo e reattivo’ il Paese dagli attacchi cibernetici”.  

Il presidente e ad di Accenture Italia ha argomentato anche che “appare di conseguenza logico e necessario affiancare al raggiungimento di un’adeguata resilienza cibernetica, la protezione proattiva della sicurezza dell’esperienza dell’utente. Tutto ciò porta a concretizzare un nuovo modello in cui il cittadino sia al centro dell’esperienza digitale che si sviluppa giorno dopo giorno”.  

“E non dobbiamo dimenticare come l’Italia sia il primo Paese a livello UE per numero di identità digitali profilate e servizi fiduciari attivati, dimostrando di poter essere una locomotiva per sviluppi pionieristici su alcuni servizi di sicurezza che ruotano intorno all’esperienza dell’individuo, quella che noi chiamiamo customer journey” ha aggiunto ancora Macchi.  

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