Cresce l’emergenza siccità ma l’Italia consuma 9 mld di metri cubi d’acqua: più di tutti in Ue

(Adnkronos) – Cresce l’emergenza acqua e l’impatto della siccità è sempre più tangibile a livello globale ma l’Italia continua a consumare più acuqa di tutti i Paesi dell’Ue: fin o a 9 miliardi di metri cubi in valore assoluto. Per questo il Forum The European House – Ambrosetti ha rafforzato lo sguardo sulla risorsa idrica e ha presentato, oggi a Roma, la foto sullo stato dell’acqua sul nostro pianeta facendo anche il punto sulle migliori strategie e sulle tecnologie attualmente disponibili per rendere più sostenibili, abbondanti e convenienti i rifornimenti della risorsa idrica. Insomma, l’acqua sta diventando una risorsa sempre più scarsa ma i consumi idrici non rallentano. “Se all’inizio del ‘900 il prelievo d’acqua era pari a 650 miliardi di metri cubi, nel 2020 sono saliti a 4.600 e arriveranno a quota 6.000 miliardi di metri cubi nel 2050” ha rilevato Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo di The European House – Ambrosetti, presentando, oggi a Roma, i dati a livello globale della risorsa idrica. Nella cornice del The Westin Excelsior, in via Vittorio Veneto, la Innotech Community di The European House – Ambrosetti ha infatti aperto stamattina il “Sustainable Water Forum”, in collaborazione con la Saline Water Conversion Corp dell’Arabia Saudita (Swcc), il più grande produttore mondiale di acqua desalinizzata con 32 impianti in funzione e altri 6 in costruzione. Il Forum – che è stato organizzato anche con Animp, l’Associazione Nazionale d’Impiantistica Industriale – ha raccontato i progressi tecnologici nella desalinizzazione dell’acqua e, attraverso un’attenta ricerca di dati, punta a far riflettere su come imprese, centri di ricerca e istituzioni possano collaborare per migliorare l’accessibilità all’acqua. Non solo. Con la Swcc, la Innotech Community di The European House – Ambrosetti ha lanciato, per la prima volta al Forum, il ‘Global Prize Innovation in Desalination’, un premio da 100mila dollari per sostenere nuove tecnologie – catturate a livello mondiale – per la desalinizzazione.  

Stando ai dati presentati dal Ceo Molli, dallo studio di The European House – Ambrosetti emerge che se l’acqua sta diventando una risorsa sempre più scarsa e che i consumi idrici però non rallentano. “Se all’inizio del ‘900 il prelievo d’acqua era pari a 650 miliardi di metri cubi, nel 2020 sono saliti a 4.600 e arriveranno a quota 6.000 miliardi di metri cubi nel 2050” ha detto De Molli. Inoltre, “rispetto al 2021, il prelievo di acqua potabile in Italia per abitante è ridotto dello 0,3%, un tasso molto inferiore per esempio a quello della Grecia in cui il consumo di acqua potabile è calato invece del 12,3%”. Una situazione non diversa si è registrata anche lo scorso anno. Nel 2022 l’Italia ha infatti consumato molta risorsa idrica da bere visto che il nostro Paese si attesta come primo Paese dell’Ue per prelievo di acqua potabile in valore assoluto, pari a 9 miliardi di metri cubi pari a +9% rispetto alla Spagna, +29% rispetto alla Francia, ha riferito De Molli. Sempre nel 2022 il nostro Paese è la seconda nazione Ue per prelievo di acqua potabile per abitante con 152,4 metri cubi all’anno per persona.  

Ma la crisi idrica sta colpendo anche il nostro Paese e bisogna agire in fretta visto che “il 28% del territorio italiano è a rischio desertificazione” ha scandito, conversando con l’Adnkronos, Corrado Panzeri, Head of Innotech Hub e Partner di The European House – Ambrosetti. Per Panzeri però “una risposta importante può arrivare dalla desalinizzazione metodo su cui però l’Italia è praticamente ferma” quindi occorre “una visione da parte del decisore politico” per colmare l’attuale gap. “Il comparto della desalinizzazione Italia – ha osservato il manager – è molto indietro, se l’Arabia Saudita produce infatti circa 10 milioni di metri cubi al giorno, o la Spagna si attesta su circa 5 milioni, noi simo ben al di sotto dei 500mila metri cubi al giorno di acqua desalinizzata”. Diverso orizzonte mostra invece la ricerca scientifica e tecnologica italiana “che produce eccellenze nel campo dei materiali e delle membrane” per gli impianti di desalinizzazione e di cui al Forum hanno parlato la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza e il Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), Giorgio Metta. Commentando la grande mole di dati rilasciata nel corso del ‘Sustainable Water Forum’, Panzeri ha ricordato che “Ambrosetti ha lanciato nel 2019 Il valore acqua per l’italia, una community che vuole far capire quali sono i rischi e le opportunità per Italia di essere un leader di tutte le tecnologie legate all’acqua. Da diversi anni presentiamo i risultati di questa community ma quest’anno abbiamo fatto un passo avanti e con Swcc, l’agenzia dell’Arabia Saudita che si occupa di desalinizzazione, il soggetto più grande al mondo per la desalinizzazione, abbiamo infatti promosso un premio per spingere su nuove tecnologie e nuove startup in questo campo”. Panzeri ha spiegato che al Forum “il focus principale è la desalinizzazione ma questo metodo di approvvigionamento deve trovarsi all’interno di una lista integrata di quello che è il ciclo acqua. Questo vuol dire – ha detto ancora – che la crisi idrica si affronta anche controllando i consumi e con uno sguardo alle discipline laterali come l’efficienza energetica e il contenimento delle emissioni CO2, o la scoperta di nuovi materiali come le membrane per realizzare la desalinizzazione. E tutto questo nel pieno rispetto dell’ambiente quando la ‘salamoia’ viene poi reimmessa nel mare”. “Il nostro obiettivo è rendere l’acqua più accessibile, più economica e con grande rispetto dell’ambiente, quindi più sostenibile” ha assicurato l’Head of Innotech Hub e Partner di The European House – Ambrosetti. Bisogna spingere secondo Panzeri nella “ricerca di nuove tecnologie” ed il premio ‘Global Prize Innovation in Desalination’ che è stato lanciato al Forum di Roma “guarda a livello globale, è un premio a livello mondiale”. Il riconoscimento, ha proseguito, vede “l’Arabia Saudita mettere a disposizione i propri impianti per dare modo alle aziende e alle startup di testare le loro tecnologie. Il premio mette a disposizione 100mila dollari per le aziende ma tutta la proprietà intellettuale viene lasciata ai ricercatori e all’azienda che ha ideato la nuova tecnologia”. Panzeri ha osservato inoltre come spingere la desalinizzazione in Italia possa anche “dare impulso alla nostra industria”. “Spesso vediamo l’uso dell’acqua desalinizzata limitatamente alle persone ma non è così, il più grande valore è per l’agricoltura. Pensiamo a ciò che è successo lo scorso anno, dovremmo riflettere” ha sottolineato.  

Allargando lo sguardo all’intera Italia, riguardo la desalinizzazione Panzeri ha rimarcato che ci “sono aree del Pese più sensibili a questa tecnica: sono le aree della Val Padana, scioccate dal cuneo salino del 2022 e dalle previsioni forse peggiori per il 2023, le isole che con impianti piccoli potrebbero beneficiare di questa soluzione e diverse regioni del Sud, come Puglia e Campania stanno ragionando sul tema della desalinizzazione”. Infine Panzeri ha indicato che c’è un nuovo “concetto water design: ovvero l’acqua desalinizzata può essere applicata nell’alimentazione di precisione, nell’industria delle bevande mentre più a lungo termine l’acqua di mare potrebbe diventare anche una fonte per estrarre, ad esempio, magnesio”. Ma il manager anche avvertito che la desalinizzazione “non deve essere vista come il solo obiettivo, piuttosto un tassello insieme agli invasi o al controllo dei consumi e degli sprechi. Insomma, bisogna mettere insieme tutti i pezzi” per ridurre la crisi idrica e “la desalinizzazione è un’arma in più e non alternativa ad altre policy”.  

Ad oggi gli impianti di Swcc dell’Arabia Saudita producono il 22% delle riserve mondiali di acqua desalinizzata e riforniscono 34 milioni di persone, ma secondo il Forum Ambrosetti si può fare di più per riflettere su come imprese, centri di ricerca e istituzioni possano collaborare per migliorare l’accessibilità all’ac
qua. A confrontarsi al “Sustainable Water Forum” sull’innovazione tecnologica dei processi di desalinizzazione sono stati Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo di The European House – Ambrosetti ; H.E. Abdullah Al-Abdulkarim, Governor of Swcc; Marco Villa, presidente di Animp, Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr; Giorgio Metta, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). (di Andreana d’Aquino)  

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