Covid, Ema-Ecdc: vaccini aggiornati coprono anche Omicron 5 e Centaurus

(Adnkronos) – “Ulteriori adattamenti della composizione dei vaccini Covid sono inevitabili per affrontare le varianti circolanti esistenti e future. Dati preliminari indicano che la risposta immunitaria indotta dai vaccini adattati a Omicron BA.1”, appena approvati in Ue, “va oltre i ceppi selezionati” per essere inclusi nella composizione del vaccino “e copre altre sottovarianti di Omicron, come BA.2” (Omicron 2), “BA.2.75” (battezzata sui social Centaurus) “e BA.5” (Omicron 5), che attualmente sta circolando più di tutte. A evidenziarlo sono l’Agenzia europea del farmaco Ema e l’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, oggi nella dichiarazione congiunta diffusa per dare indicazioni e raccomandazioni per l’uso dei vaccini adattati. 

“Oltre ai due vaccini aggiornati autorizzati”, che mirano “alla sottovariante Omicron BA.1 e al ceppo originale di Sars-CoV-2, l’Ema sta valutando un vaccino adattato per coprire il ceppo originale e le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5. Ci sono anche revisioni in corso per i vaccini che includono il ceppo Beta del virus. Se autorizzati, questi vaccini estenderanno ulteriormente le opzioni per le vaccinazioni” nell’area. 

“Sebbene i primi due vaccini anti-Covid adattati” autorizzati in Ue abbiano ricevuto il via libera “per l’uso in persone di età pari o superiore a 12 anni che hanno ricevuto almeno la vaccinazione primaria contro Covid”, l’Ecdc e l’Ema “consigliano che questi richiami siano diretti in via prioritaria alle persone che sono più a rischio di progredire verso una malattia grave a causa di determinati fattori di rischio. Ciò include: persone di età pari o superiore a 60 anni, immunocompromessi e altre persone fragili (a partire dai 12 anni di età) con patologie di base che espongono a maggior rischio e donne in gravidanza”. 

Inoltre, aggiungono i due enti Ue, “dovrebbe essere data priorità agli ospiti e al personale delle case di riposo a lungo termine”, Rsa. Anche “gli operatori sanitari possono essere presi in considerazione per via della loro maggiore esposizione in caso di future nuove ondate di Sars-CoV-2 e del loro ruolo chiave per il buon funzionamento dei sistemi sanitari”. 

 

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