Covid, cresce mercato nero online pillole antivirali

(Adnkronos) – Cresce il mercato nero delle pillole anti-Covid, in particolare per il molnupiravir. E’ quanto emerge da un’inchiesta pubblicata sul ‘British Medical Journal’, che evidenzia come questa richiesta si collegata a una distribuzione ancora iniqua di queste terapie. “I pazienti stanno acquistando online queste pillole che potrebbero non essere sicure se assunte senza controllo medico”, avverte l’autore del report, Gabriel G. Plata. “Spesso queste spedizioni arrivano in Usa dal Messico”, ricostruisce l’inchiesta. Ma dallo stato al confine con gli Stati Uniti “partono scatoloni di anti-Covid per il Cile, il Perù, la Colombia e il Brasile”, scrive Plata che puntualizza come “si è sviluppato un mercato nero mondiale per il molnupiravir, nonostante i risultati poco brillanti del farmaco arrivati da recenti studi”. Anche il governo delle Filippine ha lanciato un allarme sulla diffusione illecita di pillole di molnupiravir sul mercato nero, consigliando i cittadini di non acquistarle da fonti non autorizzate.  

“Non vi è alcuna garanzia che i farmaci acquistati sul mercato nero siano stati sottoposti ad un adeguato controllo di qualità”, afferma Paul Little, ricercatore sulle cure primarie dell’Università di Southampton. Secondo l’esperto, inoltre, “l’uso diffuso e non regolamentato di antivirali può anche incoraggiare la resistenza virale”. L’inchiesta ha scovato un sito buymolnupiravironline.com, con apparente sede a Londra, dove si vende il farmaco per 124,99 sterline e senza prescrizione di un medico. “In Messico sono in vendita due generici del molnupiravir non autorizzati, prodotti da da Azista e Merit Organics – sottolinea Plata – che si trovano online per circa 14mila dollari messicani per una confezione da 40 compresse, circa 703 dollari Usa”.  

Secondo Pernette Bourdillon-Esteve, responsabile per l’Oms del tracciamento dei farmaci scadenti o falsificati, “la disuguaglianza è una forza trainante nella distribuzione di prodotti medicinali scadenti e falsificati”. Secondo i dati della Duke University, la maggior parte della fornitura di molnupiravir è stata acquistata da Paesi ad alto reddito, una tendenza che si prevede continuerà nel 2022.  

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