(Adnkronos) – Le autorità cinesi lo ammettono, ”è impossibile” tracciare il contagio del coronavirus. E mentre a Pechino si registra un vero e proprio boom di casi dopo la rimozione delle restrizioni introdotte nell’ambito della politica zero-Covid, la Commissione sanitaria nazionale (Nhc) annuncia che nei bollettini quotidiani non verranno più registrati i casi asintomatici. Le autorità cinesi hanno anche rivolto un appello alla popolazione, chiedendo di non chiedere più l’assistenza sanitaria d’emergenza a meno che non sia strettamente necessario. Parallelamente prosegue la lotta al contagio con l’introduzione di una seconda dose di richiamo per gli anziani e i fragili.
La nuova politica ha fatto abbassare drasticamente il numero dei contagi da coronavirus presenti nella comunicazione ufficiale quotidiana, nonostante il virus stia circolando più rapidamente soprattutto a Pechino. Secondo il China Daily, nell’ultima settimana gli ospedali della capitale hanno registrato un aumento di sei volte delle prestazioni mediche e di sedici volte per quanto riguarda episodi di febbre. L’ultimo bollettino riferisce però di soli 2.291 casi sintomatici in tutta la Cina, mentre il vice premier Sun Chunlan parla di nuove infezioni “in rapida crescita” a Pechino, secondo quanto riportano i media statali.
Li Ang, vicedirettore della Commissione sanitaria municipale di Pechino, ha dichiarato ai media che il 9 dicembre ci sono state 3mila chiamate ai servizi medici di emergenza, sei volte di più rispetto alla media. Il Guardian cita poi diversi abitanti di Pechino che parlano di amici, colleghi e intere famiglie malata di Covid. Dipendenti di aziende, scuole e ambasciate hanno descritto un numero enorme di colleghi che sono a casa malati di virus o si prendono cura dei familiari. James Zimmerman, un avvocato di Pechino, ha dichiarato su Twitter che il 90% delle persone del suo ufficio aveva il Covid.