Concerto 1 maggio, Rovelli e la polemica su guerra e armi

(Adnkronos) – “Tutti dicono pace, ma aggiungono che bisogna vincere per fare la pace, solo che volere la pace dopo la vittoria vuol dire volere la guerra”. A dirlo ieri sul palco del Concertone del 1 maggio è stato il fisico Carlo Rovelli, nel monologo dedicato alla pace, contro la guerra e con polemica sul governo italiano e il ministro della Difesa Guido Crosetto. 

Una guerra nata, secondo il fisico, dalla “smania di potere. I potenti vogliono essere ancora più potenti, vogliono comandare su tutto. Oppure come da noi, in Italia, vogliono essere vassalli dei potenti per qualche beneficio. Ma la guerra non si fa solo per questo – avverte Rovelli -, si fa anche per un motivo più semplice: perché costruire armi è una delle attività più lucrative del mondo. E sul fiume di denaro che produce fare armi, ci sguazza la politica”. E qui l’attacco al ministro Crosetto, che secondo il fisico “è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo”. Poi quello al governo: “Ci sono decine di migliaia di bombe nucleari puntate sulla nostra testa. E in questa situazione lo sapete cosa fa il governo italiano? Sta decidendo di mandare una portaerei, una flottiglia a fare i galletti davanti alla Cina… Queste sono le scelte che rischiano di distruggere le nostre vite, ragazzi”, spiega, citando poi l’articolo 11 della Costituzione. 

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Dopo l’intervento di Rovelli, ecco però arrivare la precisazione dal palco della conduttrice Ambra: “Quando invitiamo i nostri ospiti – ha spiegato – lasciamo loro la libertà di esprimere la loro opinione. Quello che dispiace è che non essendo un dibattito politico nel caso del professor Rovelli, quando si attacca una persona ci dovrebbe essere un contraddittorio: diamo a tutti la possibilità di parlare ma anche a tutti la possibilità di rispondere e questa risposta è mancata”. Quella espressa dal palco, ha precisato ancora, “è un’opinione del professor Rovelli e se avessimo potuto avremmo anche dato la possibilità di avere un contraddittorio. Non lo sapevamo e non è successo”. 

Alle parole della conduttrice ha replicato, tra gli altri su Twitter, Tomaso Montanari, che ha definito “penosa e inadeguata la ramanzina di #Ambra a #Rovelli, per il mancato contraddittorio con #Crosetto . Come si fa – scrive – a mettere sullo stesso piano il potere di un ministro, con pressoché tutta l’informazione ai suoi piedi, e la voce contro di un libero intellettuale? Vorreste anche qua le parti uguali tra diseguali?”. 

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