Colombo (Ucimu): “Subito piano nuovo governo contro caro energia”

(Adnkronos) – Un piano straordinario di intervento contro il caro energia a sostegno delle imprese italiane. E’ l’appello al prossimo governo lanciato da Barbara Colombo, presidente di Ucimu – Sistemi per produrre, l’associazione italiana dei costruttori di macchine utensili e robot. “Attendiamo l’insediamento del nuovo governo e ci auguriamo che fin da subito ci sia un piano straordinario di intervento” per le imprese, dice Colombo. “Auspichiamo che il nuovo governo prosegua sulla linea già tracciata dal presidente Draghi, lavorando affinché l’Unione europea trovi una linea comune che possa evitare che alcuni Paesi europeo paghino più di altri per il conflitto. Penso al price cap di cui ancora si sta discutendo e penso anche alla proposta dei commissari Gentiloni e Breton di istituire uno strumento che si ispiri al modello del fondo Sure, che era stato creato per fronteggiare l’emergenza Covid”. 

L’intervento dovrebbe riguardare soprattutto le imprese energivore, quelle più colpite dal caro energia. L’emergenza energetica, continua la presidente di Ucimu, “ci preoccupa in particolare per i nostri fornitori che ci garantiscono le fusioni e che sopportano costi devastanti. Bisogna agire in tempi rapidi, altrimenti si rischia la paralisi”. Il governo dovrebbe quindi contemplare “crediti di imposta per compensare gli aumenti dei costi o alcuni altri incentivi”.  

Nonostante l’allarme energia in Italia la domanda di macchine utensili è ancora “molto vivace” e anche nel 2002 “è confermato il trend di crescita dell’industria italiana, nonostante l’incertezza del contesto”, continua Colombo. Il 2022 per il settore delle macchine utensili, che conta 400 imprese e 33mila addetti, “si confermerà come un anno molto positivo, con una crescita a doppia cifra, attorno al 13%, di tutti gli indicatori: produzione, export e consumo” e si chiuderà “come uno dei più belli degli ultimi anni”. Al momento le imprese del settore non registrano un blocco degli ordini, che, anzi, “sono ancora molto fitti”. In ogni caso “stiamo vivendo un periodo di incertezza”, dovuta anche alla difficoltà degli approvvigionamenti di materie prime e della guerra in Ucraina.  

Le previsioni, nonostante le incertezze, restano positive. La domanda mondiale di macchine utensili salirà dai 62,4 miliardi di euro del 2021 ai 73,9 miliardi attesi nel 2024, con un incremento del 18,5%. Per l’Europa è previsto un incremento più forte della domanda, del 21,6%, con un valore che passerà da 16,8 miliardi a 20,4 miliardi previsti nel 2024. In particolare la domanda della Germania segnerà un incremento del 32,3% a 5,8 miliardi e quella italiana del 22,3% a 4,9 miliardi. L’Asia resta il mercato di consumo più grande, atteso salire a 41,2 miliardi, con un aumento del 18,2%, con la Cina, primo mercato delle macchine utensili, prevista a 26,6 miliardi (+12,4%). Gli Stati Uniti, invece, saliranno a 7,6 miliardi (+4,8%). L’industria italiana del settore, conclude Colombo, “conferma la propria buona posizione sui mercati esteri, con un tasso di esportazione superiore al 50%”. 

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