(Adnkronos) – Si è conclusa con le parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella – e con un lungo applauso al Presidente – la cerimonia di chiusura delle celebrazioni del Centenario del Cnr, il maggiore Ente pubblico di ricerca italiano. Era proprio il 18 novembre di 100 anni fa quando il Consiglio Nazionale delle Ricerche è stato istituito come Ente morale con Regio decreto. Ed oggi, nella sede di Piazzale Aldo Moro, a ricordare il lungo percorso di scienza, ricerca e innovazione scandito dal Cnr è stata la presidente Maria Chiara Carrozza che concluso l’anno di celebrazioni. Oltre 200 gli eventi organizzati in questi mesi dal Cnr e questa mattina a ricordare il Cnr sono saliti sul palco anche i ministri dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, e delle Imprese e del Made in Italy. Adolfo Urso. Alla giornata di chiusura delle Celebrazioni partecipa anche il Premio Nobel Giorgio Parsi, che ha fortemente ‘bacchettato’ la politica per avere dedicato “troppi pochi fondi alla ricerca italiana”. Un’affermazione accolta dalla platea dei ricercatori quasi con un’ovazione.
L’evento è stato aperto dall’inno di Mameli eseguito dalla Banda Musicale della Marina Militare, uno dei più antichi complessi bandistici militari italiani, che ha suonato gli inni nazionale ed europeo. “Oggi, assieme al Cnr, celebriamo la ricerca pubblica nazionale e la sua capacità di guardare avanti e promuovere la ricerca venuta dal futuro, come è nel motto del nostro Centenario, guardandoci attorno nel tempo e nello spazio” ha detto la presidente Carrozza che ha ricordato come il Cnr sia “un ecosistema di circa 10 mila persone attivo su tutto il territorio nazionale e nelle zone di frontiera della ricerca quali Artico e Antartico, teso all’esplorazione delle profondità marine e dello spazio, che collabora con università, istituzioni e imprese, che offre un servizio alla collettività e supporto alle maggiori agenzie governative anche in contesti di crisi”. “Siamo un ente generalista e c’è un grande orgoglio nel riconoscere questo tratto distintivo della nostra identità” ha osservato Carrozza.
Il ministro delle Imprese del Made in Italy, Adolfo Urso, ha tracciato invece un filo rosso fra lo sviluppo industriale e la ricerca: “Il mondo produttivo da sempre guarda alla innovazione come la leva indispensabile per progredire” ha osservato il titolare del Mimit annunciando l’emissione di un francobollo ordinario da parte del Mimit, nell’ambito della serie “le Eccellenze del sapere”. Il francobollo, ha spiegato Urso, è stato stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in oltre 200.00 esemplari e riproduce il logo del Centenario dell’Ente e raffigura un particolare della sede centrale di piazzale Aldo Moro. Intervendo sul ruolo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il ministro Urso ha sottolineato che “in un momento di grande cambiamento è necessario generare nuove idee” anche attraverso “la collaborazione fra centri di ricerca e imprese, lo sviluppo di tecnologie green” e modelli innovativi. “E’ strategico – ha detto inoltre – coordinare le strutture di ricerca nel nostro territorio” visto che c’è “una rivoluzione in atto” che si potrebbe tradurre in effetti “anche in termini di posti di lavoro”.
E se la ricerca italiana “è stata sempre un passo avanti” secondo il ministro dell’Univeristà e Ricerca, Anna Maria Bernini il merito è proprio del Cnr. “Lo sviluppo economico unitamente allo sviluppo sociale hanno nella ricerca la loro risorsa più potente e creativa” e il “Cnr, considerato uno dei maggiori enti di ricerca al mondo, non solo il più importante in Italia, grazie alla sua azione propulsiva ha consentito al mondo scientifico italiano di essere sempre un passo avanti” ha detto il ministro Bernini. “Il Cnr – ha sottolineato – compie cento anni. Cento anni di gioventù: la ricerca scientifica per sua natura non invecchia, acquista esperienza e nel frattempo conquista energie e certezze. Quanto il governo creda nella pervasività del suo ruolo è dimostrato anche dall’incremento, attraverso il Ministero che mi onoro di rappresentare, dei finanziamenti statali: in crescita da 685,3 milioni di euro nel 2022, a 709,2 milioni nel 2023”. “Ma la vera grande sfida con cui oggi il Cnr si misura – ha aggiunto Bernini – è l’attuazione del Pnrr. Il Consiglio è, infatti, membro di cinque Centri Nazionali dedicati a tematiche essenziali che vanno dal supercalcolo all’’agritech, dallo sviluppo di farmaci a tecnologia RNA alla mobilità sostenibile. Lavoriamo per uno sviluppo tecnologico che non prescinda dal rispetto dell’uomo e dell’ambiente”. “Abbiamo le risorse, le competenze. È una sfida che non possiamo perdere” ha scandito la titolare del Mur.
A scuotere la platea – composta in massima parte da ricercatori – è stato l’intervemnto del Premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi. “L’assoluta scarsezza dei finanziamenti” ha limitato la ricerca ma “quali risultati avremmo ottenuto” se i fondi fossero stati adeguati?, ha scandito lo scienziato conquistandosi una quasi ovazione da parte del pubblico intervendo al dialogo “Nella ricerca le gemme del futuro”, con la Vice Presidente del Consiglio Scientifico del Cnr, Luisa Torsi. “Il Cnr – ha detto il Nobel – ha una storia di successi straordinari, ma nonostante questi successi il Cnr, come tutto il comparto della ricerca, è sottofinanziato. I finanziamenti diretti dello stato coprono gli stipendi o poco più e la quasi totalità delle ricerche vengono finanziati con i fondi ottenuti mediante grant, italiani o europei, contratti con amministrazioni pubbliche e anche con privati”. “L’assoluta scarsezza di fondi da destinare autonomamente a imprese scientifiche – ha proseguito con fermezza il fisico italiano – impedisce al Cnr di essere in grado di fare scelte strategiche sulla direzione nella quale sviluppare la ricerca. Viene naturale la domanda, se abbiamo ottenuto tutto questo con finanziamenti scarsi per la ricerca, quali meraviglie saremmo stati in grado di ottenere con finanziamenti adeguati? La scarsità di finanziamenti ha come conseguenza l’incapacità di attirare, tranne rare eccezioni, i ricercatori residenti all’estero che esitano a venire in Italia. I risultati dei Grant dell’Erc sono chiarissimi. Solo la metà circa dei vincitori italiani dei Grant dell’European Research Council decide di utilizzare questi finanziamenti (di quasi due milioni di Euro per cinque anni) in Italia”. “Non dobbiamo stupirci: non solo l’emigrazione italiana verso l’estero è circa uguale in numerosità all’immigrazione dall’estero verso l’Italia, ma essa – ha detto Parisi – coinvolge in particolare giovani laureati o dottorati che trovano negli altri paesi ambienti dove possono applicare al meglio le loro competenze che hanno potuto sviluppare grazie all’alta qualità della scuola e delle università italiane”. “Un programma di Radio Rai si chiama ‘Non è un Paese per giovani’. Certamente l’Italia non è un paese accogliente per i giovani ricercatori: le statistiche sono chiare” ha tagliato corto il Nobel.
Durante la mattinata di celebrazione è stato anche assegnato il “Premio Cnr per la Citizen Science: Biblioteca Guglielmo Marconi”, un concorso promosso dall’Unità Pianificazione, Programmazione e Biblioteca Centrale e dall’Unità Comunicazione del Cnr volto a valorizzare e supportare le iniziative di public engagement e di coinvolgimento di cittadini e scienziati in attività di ricerca collaborativa ideate, promosse e sviluppate dalla rete scientifica dell’Ente. Tra le proposte pervenute, la Commissione Giudicatrice ha premiato il progetto “SeaCleaner” della ricercatrice dell’Istituto di scienze marine del Cnr di Lerici (La Spezia) Silvia Merlino, che affronta il problema dell’impatto antropogenico dei rifiuti -soprattutto di matrice polimerica- sull’ambiente marino. La ricercatrice ha ricevuto un premio di 6.000 euro e il supporto operativo dell’Ente per implementare ulteriori azioni di promozione e diffusione dell’iniziativa.
In Sala, inoltre, sono stati
proiettati il video celebrativo del Centenario e il video “Buon compleanno Cnr!”, con messaggi di auguri da parte di studenti, ricercatori e ricercatrici, protagonisti e protagoniste della scienza. Sugli schermi laterali, invece, sono state mostrate le foto di “Obiettivo Scienza”, il contest fotografico promosso in occasione del Centenario e aperto alla partecipazione di tutta la rete. Nello spazio del foyer del Cnr sono state proiettate le immagini di “300×100 protagoniste per la ricerca”, il video realizzato nell’ambito della campagna #womenatCNR dedicato alla componente femminile dell’Ente, mettendone in risalto la vitalità e il talento, nonché la ricchezza di esperienze e competenze (video disponibili nella cartella stampa on line).
Al termine della cerimonia sono state aperte le porte di tre mostre scientifico-divulgative allestite presso la sede centrale in occasione della manifestazione: “Antropocene. La Terra a ferro e fuoco” dedicata a sensibilizzare il pubblico sull’“impronta” che l’umanità lascia sul pianeta alterandone inevitabilmente la morfologia, la biodiversità e il clima; “La Scienza si fa in 100. Viaggio multisensoriale nella ricerca scientifica del Cnr”, una installazione interattiva che permette di ‘navigare’ nella ricerca dell’Ente; “Le forme dell’invisibile”, un viaggio nel mondo dell’infinitamente piccolo teso a illustrare le potenzialità applicative delle nanotecnologie e il loro fascino. (di Andreana d’Aquino)