Cecchi, ‘liberare da lacci settori che sostengono Italia’

(Adnkronos) – “Il Presidente del Consiglio Meloni dice: ‘lasciamo lavorare chi produce’: eccoci, siamo qui, noi siamo qui da sempre! ed è ora che i settori che sostengono l’Italia siano liberati dai lacci e lasciati correre. E’ ora che i settori che sostengono l’Italia siano liberati dai lacci e lasciati correre”. E’ l’appello che giunge dal presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, nel suo intervento all’assemblea pubblica.  

“Sono lieto di una presenza alla nostra Assemblea così importante di Governo, politica e istituzioni. Ringrazio il Ministro del Turismo il Ministro delle politiche del Mare, il Vice Ministro dei Trasporti, il Sottosegretario alla Programmazione economica, i parlamentari di maggioranza e opposizione e il Presidente di Ice, sempre vicino al settore. Lo dico chiaramente: vi marcheremo a uomo e iniziamo da oggi”, assicura Cecchi. “Lo faremo affinché: la visione politica prevalga sempre sull’empasse burocratico, la promessa del Governo di far crescere il Paese si traduca in atti concreti, soprattutto, perché il caso di rifiuto delle nostre richieste di adeguamento ai Paesi concorrenti, sia approfonditamente e tecnicamente motivato dalle amministrazioni competenti. Quest’ultimo è un punto cruciale”, evidenzia Cecchi.  

“Voglio raccontarvi un solo episodio: dopo un anno e mezzo di lavoro ai tavoli tecnici, abbiamo perso quattro mesi per la finalizzazione del Regolamento di attuazione del nostro Codice, – che ora deve avere il parere di 14 ministeri – solo perché un altissimo funzionario pubblico – che non ha competenza sul diporto, ma sul mercantile – ha mandato una notarella manifestando perplessità, su una singola norma, norma che serve ad allineare l’Italia al registro di bandiera inglese! In un mondo complesso, articolato e sotto pressione come quello di oggi, non è più accettabile vedere i governi e le amministrazioni francesi, croate, maltesi e – fuori dalla UE – britanniche, sempre al fianco dei nostri competitor, mentre i nostri – denuncia Cecchi – sono li a cercar cavilli, neanche fossero funghi. Noi, i nostri imprenditori, grandi e piccoli, di tutti i settori, ci confrontiamo tutti i giorni con il mondo; questa conoscenza è a disposizione del pubblico, affinché ci dia regole competitive. Ricordo che nel 2020 la riforma del nostro Codice è stato uno dei pochi atti parlamentari che ha visto il voto concorde di tutti i partiti politici. Ecco: ripartiamo da qui, ripartiamo dal Paese che fa crescere il Paese”.  

“Con i nostri soci abbiamo svolto una bella Assemblea privata e, innanzitutto, voglio ringraziarli per la scelta di prosecuzione biennale del mio mandato, in coerenza con le disposizioni eccezionali approvate da Confindustria nazionale per la pandemia”. Ha poi detto Cecchi, che ha aggiunto: “E’ un impegno gravoso – chi lo ha svolto lo sa – per il quale mi presto volentieri con rinnovato spirito di servizio. Uno dei motivi principali – e anche degli obiettivi – di questo ulteriore mandato sono il governo, le istituzioni e la politica”.  

“Tre concetti – spiega Cecchi – che non si sovrappongono, il primo espressione della maggioranza, le seconde neutrali, la terza che coinvolge anche le opposizioni. Il nostro obiettivo è confrontarsi con tutte e tre, partendo da un caposaldo. L’industria nautica non chiede, l’industria nautica dà: ricchezza, export, nuovi posti di lavoro, i cui rispettivi dati – anche in questi tre anni turbolenti – sono stati tutti in forte crescita. Pochi settori in Italia possono dire di avere il 50% – o più – del mercato mondiale. Occhialeria, nautica…… e già per individuare il terzo ci dobbiamo pensare. Confindustria lo sa. Abbiamo sempre al fianco il nostro Presidente Carlo Bonomi, per incontrare gli imprenditori all’inaugurazione del Salone Nautico e anche oggi non ha voluto rinunciare a un messaggio ai nostri Associati, nonostante i concomitanti impegni”.  

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