(Adnkronos) – L’attivista e fondatore dell’organizzazione Wikileaks, Julian Assange, ha chiesto a re Carlo III di fargli visita nella prigione di Belmarsh, nel sud-est di Londra. La moglie Stella ha confermato la richiesta, che è stata trasmessa al monarca tramite una lettera. “Come prigioniero politico, trattenuto per piacere da Sua maestà in nome di un Paese straniero, sono onorato di risiedere all’interno delle mura di questa istituzione di alta classe. Il suo regno non ha limiti”, ha detto sarcasticamente Assange rivolgendosi al sovrano.
Durante la visita il monarca avrà l’opportunità di “deliziarsi con le prelibatezze culinarie preparate per i suoi fedeli sudditi con un generoso budget di due sterline al giorno”, ha aggiunto il fondatore di Wikileaks. “Potrà assaporare le teste di tonno mescolate e i pasti riproposti forse fatti di pollo. E non si preoccupi, perché a differenza di istituzioni minori come Alcatraz o San Quintino, non ci sono cene in comune in una sala da pranzo. A Belmarsh, i detenuti cenano da soli nelle loro celle, assicurando la massima intimità con il loro cibo”, ha poi sottolineato.
La lettera inviata a Carlo assume anche contorni tragici: “Avrà l’opportunità – scrive Assange – di portare i suoi rispetti ad un omosessuale che era stato deportato nel Brasile di Bolsonaro e che si è tolto la vita a soli otto metri dalla mia cella”. “Vi imploro, re Carlo, – si legge in conclusione – di visitare la prigione di Sua Maestà a Belmarsh, perché è un onore degno di un re. Quando inizierete a regnare ricordate sempre le parole della Bibbia di re Giacomo, che dice che sono beati i misericordiosi”. Dall’aprile del 2019, Assange è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, da cui si sta battendo contro la richiesta di estradizione negli Stati Uniti, dove è accusato di spionaggio per la diffusione online di decine di migliaia di documenti riservati.