Bologna, nuovo caso Saman: 19enne indiana picchiata perché si ribella a nozze combinate

(Adnkronos) – “Per ora l’abbiamo salvata. Spero di riuscire ad arrivare fino in fondo”. Barbara Iannuccelli, uno degli avvocati che si è occupata del caso di Saman Abbas, esprime così, interpellata dall’Adnkronos, tutta la sua determinazione a volere aiutare una ragazza indiana di 19 anni, che da 4 abita in provincia di Modena e frequenta una scuola nel bolognese, al centro di una vicenda simile a quella della 18enne pakistana uccisa a Novellara
, in provincia di Reggio Emilia.  

La ragazza, racconta, “da qualche mese viene picchiata a sangue tutti i giorni perché si è innamorata di un ragazzo, indiano e della sua stessa religione ma non accettato dalla famiglia che ha già deciso per lei un matrimonio combinato. Si è confidata con un’insegnante, si è attivata la scuola, è stata fatta una segnalazione e tramite un associazione hanno chiamato me, perché il mio nome è associato al caso Saman e hanno ritenuto potessi essere la persona giusta per difenderla. Ci siamo viste, c’è stata una denuncia videoregistrata di tutti i fatti ma da allora, dal 13 aprile e fino al 25 non è accaduto nulla, nonostante ci fossero reati gravi, come maltrattamenti e induzione al matrimonio forzato. E’ stato rispettato il tempo dei tre giorni per acquisire la sua denuncia poi nulla”, denuncia l’avvocato, riferendosi alle norme introdotte dal Codice rosso.  

“Il 25 aprile lei mi ha contattato su Instagram, ci siamo viste a scuola, mi ha raccontato altre violenze, tra cui un calcio sulla pancia da parte della madre. E’ forte – sottolinea Iannuccelli – per il grande amore che la lega a questo ragazzo. Il 26 aprile siamo state di nuovo in commissariato, dove ha raccontato altri fatti, e ha detto di non volere più tornare a casa. C’era bisogno di un collocamento in protezione, serviva un aiuto, ma dopo 5 ore in commissariato l’idea degli assistenti sociali è stata quella di andare in un B&B, dove avrei potuto dormire con lei. Abbiamo rifiutato, la preside si è offerta di ospitarla una notte. Poi, complice il clamore mediatico della vicenda e l’intervento delle istituzioni stasera è stato risolto il problema del collocamento in una struttura protetta, in un luogo segreto, grazie all’intervento del questore di Bologna Isabella Fusiello”. 

“Ora si apre il fronte giudiziario. Tra le varie ipotesi di maltrattamento c’è un episodio preciso, che configura un vero e proprio tentato omicidio da parte del padre, che le ha messo le mani su naso e bocca e che lei ha allontanato con un calcio. Sto lavorando perché questo episodio emerga e possa costituire i presupposto per la custodia cautelare. Attendiamo che la procura di Modena compia tutti i passi per punire chi si è comportato così. Ora – conclude il legale – la palla passa alla procura di Modena”. 

 

 

 

 

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