Berlusconi migliora, consulto con medici e figli su rientro ad Arcore

(Adnkronos) – Migliora il quadro clinico di Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele di Milano dal 5 aprile scorso ma ancora non c’è aria di dimissioni. L’ultimo bollettino medico, il settimo, arrivato stamane e firmato come i precedenti da Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, conferma che lo stato di salute del Cav è confortante: ”Il quadro clinico generale è stabile e confortante, consentendo la prosecuzione, in degenza ordinaria, delle terapie mirate al controllo della malattia ematologica”.  

La diagnosi è stata accolta con soddisfazione dagli azzurri in Transatlantico a Montecitorio. ”Silvio è un leone, tornerà ancora una volta in campo”, è il coro unanime. Nessuno, però, a cominciare dal coordinatore nazionale Antonio Tajani, oggi in Aula per il question time, si sbilancia sul rientro del numero uno forzista. ”Aspettiamo questi giorni”, taglia corto il vicepremier, che si ferma a prendere un caffè alla buvette con i suoi fedelissimi, a cominciare dal presidente dei deputati, Paolo Barelli. Ieri si è sparsa la voce che l’ex premier avrebbe lasciato l’ospedale entro 48 ore. C’è ancora chi scommette che possa essere dimesso domani. Ma gira anche un altro rumor, che dalle parti di Arcore considerano più attendibile degli altri: ieri il presidente di Fi avrebbe voluto vedere tutti i suoi figli per fare il punto della situazione e informarli della sua intenzione di tornare subito a casa.  

Di fronte alla insistenza di Berlusconi, avrebbero fatto resistenza i medici, Zangrillo in testa, e i familiari, tutti convinti della necessità di prolungare il ricovero qualche giorno di più se fosse utile, pur di evitare rischiose ricadute. Al termine del ‘consulto’ Cav-famiglia-medici, riferiscono autorevoli fonti azzurre, si sarebbe trovato un ‘compromesso’ con la decisione di far rientrare a Villa San Martino l’ex premier sabato mattina, giusto in tempo per potersi collegare telefonicamente con la convention di Fi a Milano, che terminerà i lavori proprio il 6 maggio. L’auspicio di vertici forzisti, infatti, è che Berlusconi possa far sentire la sua voce a chiusura della kermesse, che ha come obiettivo quello di rilanciare il partito. 

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