Bce pronta ad alzare ancora i tassi

(Adnkronos) – Nella riunione del 21 luglio scorso, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di innalzare i tassi di interesse di riferimento e ha approvato il Tpi. Nelle prossime riunioni sarà opportuna un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse. L’evoluzione futura dei tassi di riferimento continuerà a essere dipendente dai dati e contribuirà al conseguimento dell’obiettivo di inflazione del 2 per cento nel medio termine. Lo scrive la Banca centrale europea nel suo bollettino. 

Il Consiglio direttivo, ribadiscono inoltre da Eurotower, è pronto ad adeguare tutti gli strumenti nell’ambito del suo mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2 per cento nel medio termine. Il nuovo Tpi garantirà l’ordinata trasmissione dell’orientamento di politica monetaria in tutta l’area dell’euro mentre il Consiglio direttivo continua ad adeguare tale orientamento per far fronte all’elevata inflazione. 

Anticipare l’uscita dai tassi di interesse negativi, spiega la Bce nel bollettino, consente al Consiglio direttivo di passare a un approccio in cui le decisioni sui tassi vengono prese volta per volta. L’evoluzione futura dei tassi di riferimento definita dal Consiglio direttivo continuerà a essere dipendente dai dati e contribuirà al conseguimento dell’obiettivo di inflazione del 2 per cento nel medio termine. 

Il Consiglio direttivo, ricorda quindi l’istituto di Francoforte, ha approvato il Tpi. Ha ritenuto necessaria la sua istituzione al fine di sostenere l’efficace trasmissione della politica monetaria. In particolare, mentre il Consiglio direttivo prosegue nel percorso di normalizzazione, il Tpi assicurerà che l’orientamento di politica monetaria sia trasmesso in modo ordinato in tutti i paesi dell’area dell’euro. L’unicità della politica monetaria del Consiglio direttivo è un presupposto affinché la Bce possa adempiere il mandato di mantenere la stabilità dei prezzi. 

Nel rispetto dei criteri stabiliti, l’Eurosistema sarà in grado di effettuare acquisti sul mercato secondario di titoli emessi in giurisdizioni che presentano un deterioramento delle condizioni di finanziamento non giustificato dai fondamentali specifici del paese, al fine di contrastare, nella misura necessaria, i rischi per il meccanismo di trasmissione. La portata degli acquisti del Tpi dipenderà dalla gravità dei rischi per la trasmissione della politica monetaria. Gli acquisti, ricorda la Bce, non sono soggetti a restrizioni ex ante. 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version