Bakhmut, Usa: “Massacro per russi”. Germania: armi per 12 miliardi a Kiev

(Adnkronos) – La battaglia di Bakhmut è “un massacro” per le forze della Russia e per i mercenari della Wagner. A delineare il quadro dello scontro nella città dell’est dell’Ucraina è il generale Mark Milley, capo degli Stati maggiori riuniti degli Usa. Il generale si è soffermato in particolare sul ruolo degli uomini della Wagner, l’organizzazione guidata da Yevgeny Prigozhin. 

BAKHMUT – “Stanno conducendo operazioni di combattimento in questo momento soprattutto a Bakhmut. Probabilmente si tratta di circa 6.000 mercenari veri e propri e forse di altre 20 o 30.000 reclute, molte delle quali provengono dalle carceri – ha dichiarato Milley alla commissione per le Forze armate della Camera, insieme al segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin – E stanno subendo un’enorme quantità di perdite nell’area di Bakhmut. Gli ucraini stanno infliggendo morte e distruzione a questi uomini”. 

Al di là della linea del fronte, Prigozhin descrive una situazione diversa. Nella battaglia, è stato “praticamente distrutto l’esercito ucraino, anche se la Wagner è piuttosto malconcia”. “Se oggi due potenze stanno combattendo – l’Ucraina con tutto l’Occidente da un lato e la Russia con un piccolo numero di alleati dall’altro – allora la battaglia generale della Wagner contro le forze armate dell’Ucraina, che vinceremo, è la più grande svolta in questa guerra e in tutta la storia moderna”. 

PRIGOZHIN – Nella sua nota vocale su Telegram, Prigozhin afferma che la Wagner “distrugge le forze straniere che stanno cercando di mettere in ginocchio la Russia. Questa è una grande svolta nella guerra, perché sulla scacchiera rimarrà solo l’esercito russo e tutti gli altri pezzi verranno rimossi da essa. E se la Wagner muore nel tritacarne Bakhmut ma vince le forze armate dell’Ucraina e quelle collegate attraverso le armi straniere, e dà all’esercito russo l’opportunità di andare oltre per proteggere gli interessi della Russia, abbiamo adempiuto al nostro ruolo storico, punto”. 

GERMANIA – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a chiedere il sostegno dell’Occidente e in particolare degli Usa: “Gli Stati Uniti capiscano davvero che se smettono di aiutarci, non vinceremo”, dice. Intanto, Kiev può contare sul rinnovato supporto della Germania. Berlino ha varato lo stanziamento di aiuti militari per l’Ucraina per i prossimi dieci anni per 12 miliardi di euro. La Commissione bilancio del Bundestag ha dato il via libera alla spesa diretta di 8 miliardi per l’acquisto di armi e altri equipaggiamenti della difesa per l’Ucraina, approvando così una richiesta dei ministeri degli Esteri e della Difesa. Altri 4 miliardi di euro saranno stanziati per rifornire le scorte tedesche svuotati da altri aiuti all’Ucraina. Dall’inizio della guerra, la Germania ha reso disponibili più di 14,2 miliardi di aiuti per l’Ucraina. 

ZAPORIZHZHIA – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica lavora per ridurre i rischi di incidenti nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. I colloqui tra Russia e Ucraina mediati dall’Aiea si stanno concentrando su un piano per una serie di “principi di base” per la protezione dell’impianto, ha detto il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica), Rafael Grossi, dopo aver visitato la centrale: “L’idea è di accordarsi su alcuni principi, alcuni impegni, compreso quello di non attaccare l’impianto”. 

Secondo Grossi, i negoziati stanno evolvendo e ora, invece di concentrarsi sugli “aspetti territoriali” o sulla creazione di una zona di sicurezza intorno all’impianto”, si sta trattando su “idee” di base di protezione che possano essere accettate dalle parti senza obiezioni. “Una centrale nucleare non deve essere un obiettivo militare e non deve ospitare equipaggiamento o armi. Questo è l’accordo”, ha dichiarato in conferenza stampa, aggiungendo di essere “ottimista”, mentre cerca di mettere sul tavolo “proposte fattibili e realistiche che possano essere accettate” sia dall’Ucraina che dalla Russia. 

Il Direttore generale dell’Aiea ha ribadito che, poiché c’è un “significativo aumento delle truppe nella regione” e si parla di “attacchi” e “contrattacchi” da entrambe le parti, è importante stabilire prima una serie di principi comuni per proteggere l’impianto. A questo proposito, ha sottolineato che sono in corso colloqui tra le varie agenzie di sicurezza delle Nazioni Unite e le forze militari di Russia e Ucraina. “È molto importante concordare sul fatto che l’impianto non deve essere attaccato in nessuna circostanza”, ha ribadito, ammettendo che “in generale la situazione non è migliorata: è chiaro che l’attività militare sta aumentando, quindi è necessario prendere tutte le misure e le precauzioni possibili per evitare che l’impianto venga attaccato e protetto”. 

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